Cassino come la cosiddetta Terra dei fuochi? Per la Consulta dell’Ambiente la risposta è Sì. La città ha un’alta incidenza di tumori.
Edoardo Grossi, un componente della CdA ha così argomentato: “Il paese ha un’alta incidenza di linfoma di Hodgkin: un male terribile che aggredisce le ghiandole linfatiche“. Non è l’unico a sostenere questa tesi.
Anche l’ex Procuratore Capo della Repubblica di Cassino, Mario Mercone, si espresse così: “Mi sono arrivate delle segnalazioni da alcuni policlinici italiani specializzati nella cura del linfoma di Hodgkin. Come attestato da anni di ricerche, può essere provocata anche da costante contatto involontario con il cromo esavalente. Ha proseguito Mercone – Una segnalazione questa che, se dovesse trovare riscontro, potrebbe ridisegnare una nuova mappatura dei terreni agricoli e delle zone limitrofe a stabilimenti industriali in disuso nella zona“.
Ricordiamo che la vicenda riportata in auge dalla Consulta dell’Ambiente di Cassino è iniziata grazie a Roberto Mancini – sostituto commissario della CriminalPol morto a causa del linfoma. Mancini denunciò il sotterramento di rifiuti tossici nella zona del Sud del Lazio e in Campania, con particolare attenzione per la zona del cassinate. I veleni sarebbero stati sotterrati tra il 1998 e il 1999.
In seguito alle sue dichiarazioni, circa 400 cittadini presentarono denuncia in Procura. Ciò non portò a nulla, ma la Consulta dell’Ambiente vuole delle risposte e ha chiesto la riapertura delle indagini. Dunque, nella cittadina in provincia di Frosinone ci sarebbe un’alta incidenza di tumori. Che ne pensate di questa tragica situazione che ha fatto tornare alla ribalta delle cronache la città di Cassino?