“Mi presti il codice fiscale per comprare le sigarette?” poi le botte, la rapina e l’estorsione: arrestati due uomini.
I fatti
Alla fine del giugno scorso, nelle strade vicino ai locali del Colosseo, un ragazzo stava andando a prendere le sigarette ad un distributore automatico quando è stato avvicinato da un coetaneo che gli ha chiesto di usare il suo codice fiscale. Dopo pochi istanti si è aggiunto un altro ragazzo che, con violenza, si è impossessato del pacchetto di sigarette che il malcapitato aveva appena comprato. Subito dopo i 2 rapinatori si sono uniti, hanno picchiato il coetaneo, gli hanno sfilato dalla tasca il portafoglio, e lo hanno condotto verso un bancomat per fare un prelievo. Solo nei pressi dello sportello automatico il ragazzo è riuscito a divincolarsi e fuggire dalla morsa dei 2 aguzzini.
Poche ore dopo, sul cellulare della vittima, è arrivato l’allert della banca per avvertire che qualcuno stava usando una delle carte di credito rapinate.
Nel frattempo la vittima aveva chiamato la polizia e gli investigatori del commissariato Celio, diretto da Maria Sironi, erano già al lavoro.
I poliziotti, oltre aver raccolto la minuziosa descrizione del ragazzo rapinato, hanno ricostruito la dinamica del reato acquisendo una serie di immagini provenienti dai vari sistemi di videosorveglianza. La sinergia tra i sistemi di riconoscimento digitale dei sospetti e la memoria della vittima e di alcuni testimoni ha permesso agli investigatori di identificare, quali autori del reato, S.D.C. e S.L.R. , entrambi romeni di 24 e 18 anni.
La Procura di Roma, acquisiti tutti gli elementi, ha chiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma una misura cautelare, contestando ai 2 la rapina, l’estorsione e l’utilizzo indebito della carta di credito.
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S.L.R. è stato rintracciato dagli stessi agenti del commissariato Celio che gli hanno notificato l’obbligo di dimora nel comune di Roma – con la prescrizione di non lasciare la propria abitazione nelle ore notturne-. Mentre S.D.C. , già ristretto per altri procedimenti nel carcere di Rebibbia, è stato raggiunto dal provvedimento direttamente nel penitenziario romano.
Foto di repertorio