Durante e dopo il lockdown imposto dal Governo per contenere l’emergenza Covid19, la Rete Qualità 4.0 ha avviato un’indagine esplorativa nel mondo dei consulenti che operano nell’ambito dei Sistemi di Gestione ISO e presso i Responsabili Qualità e gli Imprenditori di un campione di aziende per capire quanto ciascuna di queste figure fosse pronta ad uno scenario del genere e se, in generale, questo ha portato a ragionare su cambiamenti da operare nel futuro.
La tesi da cui è partita la survey è che il “cigno nero”, ovvero questo evento così raro ed inaspettato corrispondente al Covid19, potrebbe finalmente portare imponenti cambiamenti nel mondo dei sistemi di gestione ISO Qualità, Sicurezza ed Ambiente, attraverso la loro completa trasformazione digitale, sulla scorta delle felici esperienze fatte tra marzo ed aprile 2020 nella conduzione di audit di Certificazione a distanza, riusciti perfettamente grazie all’applicazione in cloud dedicata alla digitalizzazione dei Sistemi di Gestione ISO.
L’indagine ha coinvolto in tutto circa 400 soggetti divisi tra professionisti ed aziende e ha portato a risultati molto interessanti, che saranno a breve pubblicati interamente e che intanto
Scenario di Partenza: i professionisti del settore della consulenza
I primi dati recuperati dalla nostra indagine sono stati relativi al mondo della consulenza, di solito rappresentata da liberi professionisti, più raramente da società strutturate, cui abbiamo chiesto qual è in questo momento storico la loro conoscenza del mondo “digital” ed è emerso in generale che vi è una conoscenza buona del software in generale, di una scarsissima conoscenza media dei linguaggi di programmazione e di una buona conoscenza delle piattaforme web in generale e dei database relazionali.
Questi risultati sono serviti come spunto per comprendere, dalle domande poste, come l’ecosistema della consulenza dei sistemi di gestione, non sia affatto del tutto insensibile al tema della trasformazione digitale in generale e che la visione della Rete Qualità 4.0 è in realtà largamente condivisa da un numero elevato di liberi professionisti e società di consulenza che operano nel nostro stesso ambito, ma che di solito non hanno gli strumenti giusti da proporre alle aziende proprio perché risulta essere scarna l’offerta sul mercato e troppo poco verticalizzata sul sistema di gestione, ma molto più generalista (ERP, CRM, gestionali di contabilità etc.) poco attinenti al loro ruolo.
Scenario di partenza: le aziende
Le aziende che hanno partecipato alla survey, per lo più PMI, a cui abbiamo chiesto se hanno già tra le loro dotazioni dei software per gestire un qualsiasi aspetto aziendale in digitale, hanno risposto, come si evince dai grafici sottostanti che: la maggior parte delle aziende adotta soluzioni Office (oltre 1 su 3), mentre un’altra buona parte (anche qui 1 su 3) hanno adottato software gestionali proprietari di case software oppure progettati e “fatti in casa”, un altro terzo circa di aziende si divide tra chi utilizza portali internet, software dedicati ai sistemi di gestione e solo il 3,8% adotta soluzioni in cloud.
I risultati dell’indagine sulla situazione di partenza delle aziende vede le PMI del tutto impreparate a scenari di lavoro a distanza e utilizzo del cloud per il proprio sistema di gestione aziendale, rimanendo ancora ancorate fortemente a software installati in locale, dati presenti su PC o server aziendali, con tutti i rischi che questo comporta (possibilità di furti, incendi, perdite accidentali di dati dovuti al fatto che le infrastrutture aziendali sono tipicamente meno sicure delle web farm che conservano dati “per mestiere”) e i limiti di non poterci spesso lavorare “a distanza”.
Di fronte quindi alla trasformazione digitale delle imprese e dei sistemi di gestione aziendali, per come la intende la Rete Qualità 4.0, e tutto il movimento di digitalizzazione che si è creato al suo seguito nel tempo, abbiamo di fronte una prateria.
Scenario atteso da aziende e consulenti
Dopo aver presentato lo scenario di partenza per consulenti ed imprese, con da un lato la voglia di trasformare il modo di lavorare, anche se ancora gestito in maniera tradizionale e dall’altro l’ancoraggio a sistemi informatici di concezione ormai obsoleta, veniamo allo scenario che tutti si attendono.
Qui la risposta sembra quasi un plebiscito: aziende e consulenti sono quasi unanimi nel dire che i cambiamenti digitali che il Covid19 ha imposto si affiancheranno alle modalità operative “classiche” per sempre. Pochi credono che invece dureranno pochi mesi o che, passata l’emergenza, possano effettivamente portare a cambiamenti duraturi. Ma oltre il 73% degli intervistati concorda nell’affermare che ci sono stati e proseguiranno cambiamenti epocali nel mondo della gestione di impresa.
Alla domanda posta se la digitalizzazione avrà un ruolo in futuro, dopo le necessità dello smart working imposto dal Covid19, anche qui abbiamo una larga maggioranza, che si attesta ancora a circa 2/3 del totale che immagina un futuro dove sarà maggiore l’impatto della trasformazione digitale e di questi una metà circa pensano che porterà ad opportunità importanti per chi cavalcherà le tecnologie, mentre sono pochi immaginano che possa non portare benefici o addirittura fare danni (ad esempio essere un competitor al lavoro quotidiano).
Conclusioni
L’anteprima dei risultati della Survey proposta dalla Rete Qualità 4.0 al mondo delle PMI e dei consulenti impegnati sui sistemi di gestione a certificazione ISO sarà a breve pubblicata nella sua interezza, completa di una serie di commenti.
E’ indubbio che dai primi risultati elaborati la trasformazione digitale è sicuramente nella lista dei “desiderata” dei consulenti e delle società di consulenza, che hanno probabilmente accentuato questo bisogno durante la fase di lockdown.
Le imprese sembrano essere più scettiche, ma una larga fetta di queste immagina che il futuro non sarà più come prima: si dovrà necessariamente virare verso un più massiccio utilizzo di strumenti di trasformazione digitale ed attivare soluzioni che abbiano a che fare con le tecnologie abilitanti Industria 4.0, davvero poco o per nulla adottate dalle piccole imprese italiane, a discapito di un migliore e maggior controllo sui processi e una sicurezza dei dati che non ha pari, anche se è un concetto ancora ostico da comprendere, rispetto al salvataggio locale degli stessi.
Vi aggiorneremo in futuro sulla pubblicazione integrale dei risultati, sperando di aver contribuito ad aggiungere un tassello di conoscenza e di consapevolezza, all’importante stravolgimento sociale ed economico che stiamo vivendo a causa di una situazione emergenziale e di poter in futuro essere ancora precursori in iniziative di valore per il mercato della consulenza dei sistemi di gestione, come questa appena presentata.