Allarme clima: i bambini di oggi vivranno cambiamenti climatici con eventi meteo “fino a 7 volte più forti”. Ci saranno più inondazioni, più siccità, più ondate di calore. A rivelarlo uno studio internazionale. Scienziati avvertono, contro disastri tagliare subito gas serra per ridurre l’impatto sulle nuove generazioni. Quest’analisi è la prima del suo genere, che collega scienza del clima e demografia.
Nel 2019, le concentrazioni atmosferiche di Co2 erano le più alte degli ultimi 2 milioni di anni e quelle dei principali gas serra, metano e biossido di azoto, le più elevate degli ultimi 800.000 anni; negli ultimi 50 anni la temperatura della Terra è cresciuta a una velocità che non ha uguali negli ultimi 2.000 anni; l’aumento medio del livello del mare è cresciuto a una velocità mai vista negli ultimi 3000 anni.
Le conseguenze saranno eventi climatici estremi molto più intensi rispetto a quelli attuali con più inondazioni, più siccità, più ondate di calore che i nostri bambini dovranno affrontare in futuro, soprattutto nei paesi più poveri. Con le attuali politiche climatiche, i neonati di tutto il mondo sperimenteranno in media ondate di calore sette volte più torride durante la loro vita rispetto ai loro nonni, il doppio degli incendi rispetto alle persone nate 60 anni fa, 2,6 volte più siccità, 2,8 volte il numero di inondazioni dei fiumi, e quasi il triplo di raccolti mancati.
Quest’analisi è la prima del suo genere, che collega scienza del clima e demografia e quantifica l’esposizione nel corso della vita agli eventi meteo estremi. Per lo studio i ricercatori dell’ università in lingua olandese Vrije Universiteit Brussel con sede a Bruxelles, hanno preso una raccolta di proiezioni dell’impatto climatico multi-modello dal progetto Isimip (Inter-Sectoral Impact Model Intercomparison Project) basato sul lavoro di dozzine di gruppi di ricerca in tutto il mondo.
Gli scienziati hanno calcolato l’esposizione nel corso della vita per ogni generazione nata tra il 1960 e il 2020, per ogni paese del mondo e per ogni scenario di riscaldamento globale tra 1 e 3,5 gradi di aumento secondo gli attuali impegni di riduzione di emissioni di gas a effetto serra da parte dei governi rispetto al periodo preindustriale. Impegni che saranno al centro del prossimo vertice mondiale sul clima Cop26 a Glasgow in novembre.
Questo studio internazionale, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stato pubblicato su “Science”, una rivista scientifica pubblicata dall’American Association for the Advancement of Science, ed è considerata una delle più prestigiose riviste in campo scientifico, insieme a Nature.