“Spero che un giorno ci sia un pentimento. Solo in quel momento mio figlio potrà riposare in pace”. Parole pesanti come un macigno quelle pronunciate dalla mamma di Willy Monteiro Duarte, il giovane 21enne di Paliano morto a Colleferro.
Per la prima volta parlano gli accusati dell’omicidio di Colleferro
Un faccia a faccia che era atteso da diverso tempo e che ieri, nella corte d’Assise di Frosinone, si è concretizzato. Marco Bianchi, uno degli accusati dell’omicidio di Willy Monteiro insieme al fratello Gabriele, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, è stato il primo a parlare.
L’imputato ha raccontato ai giudici di aver colpito Willy con un calcio non al petto ma al fianco sinistro e di averlo poi spinto. Dopodiché ha spostato le sue accuse verso un imputato in particolare, Francesco Belleggia il quale, a suo modo di dire, non starebbe raccontando la verità dei fatti.
Allo stesso tempo anche gli altri accusati hanno scaricato le colpe verso i fratelli Bianchi.
Secondo Domenico Marzi, difensore insieme a Vincenzo Galassi della famiglia di Willy, e Massimo Ferrandino, costituitosi per il comune di Artena (per gli altri comuni ci sono Vincenzo Pastorino e Maurizio Frasacco) questo non è nient’altro che uno scaricabarile.
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L’umiltà della mamma di Willy
“Non devono chiedere perdono né a me, né alla mia famiglia, devono chiedere perdono a se stessi. Se riusciranno a farlo avrò la speranza che Willy non sia morto invano. Willy è morto, non è vero che non è stato fatto niente. Spero che un giorno ci sia un pentimento che oggi non ho visto..” – queste le parole della mamma del povero Willy all’uscita delle Corte d’Assise di Frosinone.