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Listeria nella polpa di granceola: il Ministero della Salute segnala richiamo di un lotto, ecco quale

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Listeria lotto formaggio Brillo

Listeria nella polpa di granceola: il ministero segnala richiamo di un lotto. Il ministero della Salute ha bollato il lotto 162507 come “contaminato dalla Listeria Micytogenes”.

Il lotto richiamato

E’ stato il Ministero della Salute ad innalzare il livello dell’attenzione su un lotto di polpa  di granceola a marchio FISH & FRIENDS prodotta da CAM EVOLUTION SRL (IT A1G5G CE), con sede a Chioggia in provincia di Venezia alla via Saloni n 33. Tramite una pubblicazione diramata in ritardo il 3 dicembre ma datata 30/11/2021, il dicastero ha infatti bollato il lotto numero 162507 venduto nella confezione da 150g con scadenza 07/12/2021 come “contaminato dalla Listeria Mocytogenes” a causa di un’infezione che ha colpito una partita di polpa di granchio.

La Granceola è un grosso granchio marino dell’Atlantico dalla polpa particolarmente pregiata. La polpa è cotta al vapore e successivamente estratta a mano.

Il prodotto pronto all’uso, è ideale per preparare sushi, primi piatto o antipasti della tradizione mediterranea. Nell’ottica d’informazione quotidiana in materia di allerte per i consumatori, Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, a scopo precauzionale, raccomanda ai clienti che hanno acquistato il lotto sopra indicato raccomanda, di non consumarlo e a consegnarlo al rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale. Si ricorda che l’autorità, in questo caso il Ministero della Sanità, può anche stabilire la revoca del ritiro e del richiamo dei prodotti.

Cos’è la Listeria Monocytogenes

La Listeria monocytogenes è un batterio presente nel suolo, sull’acqua e nella vegetazione. Esso può contaminare diversi alimenti, tra cui latte, verdura, formaggi molli, carni poco cotte, ed è responsabile della Listeriosi. La listeriosi è una malattia infettiva, trasmessa in genere con gli alimenti, che si manifesta sporadicamente in forma conclamata.

L’incidenza è molto bassa, di appena 7 persone su un milione, le tipologie più a rischio sono soprattutto i neonati e le persone che hanno superato i sessant’anni. I soggetti che hanno immunodeficienze sono più vulnerabili.

Si manifesta in genere in gravidanza o in soggetti immunodepressi e pur trasmettendosi per via alimentare non dà sintomatologie gastroenteriche ma manifestazioni generali quali la setticemia o la meningite purulenta o infezioni intrauterine o fetali. In gravidanza ha una sintomatologia subdola, simil influenzale, con gravi ripercussioni sul feto. La diagnosi più che sulla sintomatologia si basa sull’isolamento del germe nel sangue o nel liquido cefalorachidiano o nel liquido amniotico. I cibi incriminati sono vari: latte non pastorizzato, formaggi freschi, insaccati, verdure contaminate. Si manifesta anche negli animali, in particolare bovini, caprini ed ovini.

L’ ampicillina è generalmente considerata l’ antibiotico di scelta : si somministra ampicillina (2 g per endovena) con l’aggiunta di un aminoglicoside, eritromicina 10 mg/kg al giorno per la forma da dermatite. La Gentamicina o Eritromicina vengono aggiunte frequentemente per i suoi effetti sinergici. In molti casi la malattia ha un esito infausto. Una valida profilassi è rappresentata dalla cottura del cibo.

La batteriemia dovrebbe essere trattata per 2 settimane, la meningite per 3 settimane e l’ascesso del cervello per almeno 6 settimane. Il tasso di mortalità complessivo è del 20-30%. Di tutti i casi connessi alla gravidanza, il 22% ha causato la perdita del feto o morte neonatale, ma le madri sopravvivono nella maggioranza dei casi.