Sul caos tamponi scoppiato nell’area dei Castelli romani interviene Assoutenti, che scende in campo per tutelare i diritti di quanti hanno ricevuto informazioni sbagliate dalla Asl Rm 6.
“Se confermati errori pronti a class action contro Asl Rm 6. Da errore ansia, stress e paura ai danni di chi ha ricevuto errati referti di positività”
Si tratta di un episodio molto grave sul quale è necessario fare chiarezza – spiega Assoutenti – Se confermato l’errore tecnico così come emerso da notizie stampa, cittadini negativi potrebbero aver ricevuto referti di positività, con gravi conseguenze sulla vita privata dei singoli (si pensi a spostamenti, lavoro, rapporti sociali, ecc.), senza contare l’ansia, la paura e lo stress legati alla falsa positività al Covid. Chi invece era positivo ma ha ricevuto un referto che attestava la negatività al Covid, non si è messo in isolamento e potrebbe aver contagiato altre persone.
A tutto ciò, si aggiunge la spesa sostenuta dai cittadini per i tamponi, letteralmente vanificata dal guasto tecnico che avrebbe interessato la Asl Rm 6.
Per tale motivo Assoutenti chiede oggi il rimborso immediato della spesa sostenuta per i tamponi in favore di tutti i cittadini coinvolti nella vicenda, e un risarcimento monetario per tutti coloro che hanno ricevuto referti sbagliati, in relazione al danno morale subito.
L’associazione, se confermati i fatti così come emersi in queste ore e se non saranno adeguatamente tutelati i diritti degli utenti, è pronta ad intentare una class action contro la Asl Rm 6 a tutela di tutti i cittadini coinvolti nella vicenda.