Di seguito, la nota del Sindacato USB:
La decisione di allontanare le famiglie sfollate da via Giolitti a Castel Giubileo è grave, in quanto favorisce il fenomeno della gentrificazione (svuotamento del centro storico dei suoi abitanti), che invece andrebbe contrastato. Inoltre è insufficiente poiché procrastina il problema ma non lo risolve. Occorre usare il Patrimonio Pubblico sfitto esistente in zona riconsegnandolo al suo scopo originario.
Non c’è pace per le famiglie sfollate da via Giolitti. Il Comune di Roma non ha nemmeno preso in considerazione la soluzione proposta da Asia-USB di rinnovare la convenzione con la struttura alberghiera che ospita le famiglie da 60 giorni e nel frattempo effettuare una ricognizione del patrimonio libero all’interno del Rione Esquilino. Questa soluzione avrebbe consentito alle famiglie di rimanere al’interno del proprio contesto abitativo e al Comune di utilizzare a costo zero la propria disponibilità alloggiativa. L’offerta del Comune di Roma però, che nei fatti non ha accettato la nostra interlocuzione in quanto rappresentanti delle famiglie, è quella di trasferire a Castel Giubileo le famiglie in questione, per un periodo stimato in 15 giorni, e poi attivare il contributo all’affitto per un importo di circa 500 euro da spendere su un nuovo contratto di locazione. Scaricando così sulle famiglie la responsabilità di trovare un alloggio in affitto a prezzi fuori dal mercato.
Di fatto questa scelta porta avanti le politiche di gentrificazione ed allontanamento forzato degli abitanti dal centro storico. Anziché contrastare il fenomeno dunque lo si continua ad incentivare e favorire attraverso vere e proprie sclelte scellerate al limite della deportazione. Anche dal punto di vista meramente economico la soluzione che si prospetta non ci sembra essere in grado di garantire i diritti dei cittadini. Risulta difatti difficile immaginare un canone di locazione abbordabile con un importo tale a disposizione. Tra l’altro questi importi avrebbero un peso per le casse dell’Amministrazione mentre la soluzione da noi avanzata non ha nessun costo aggiuntivo per la collettività, in quanto mette a disposizione case che al momento sono vuote ed inutilizzate, restituendole alla loro funzione e disinnescando qualsiasi meccanismo speculativo.
Non si tiene conto neppure delle esigenze dei cittadini, alcuni dei quali anziani, malati ed oggetto di terapie domiciliari, né del periodo pandemico, coi rischia annessi, né tanto meno delle tante altre difficoltà che si andranno a creare per le famiglie evacuate (distanza dai luoghi abituali di lavoro, di istruzione, di cura etc). eppure, va ribadito, si tratta di una evacuazione per oggettivi motivi di pubblica sicurezza. Eppure c’è stato tutto il tempo (60 giorni) per organizzare il passaggio da casa a casa.
È evidente a tutti che la gestione dell’emergenza sia stata disastrosa e che la prova per la nuova Amministrazione non sia stata superata in quanto non si è prodotto nessun meccanismo di rottura rispetto alla precedente Sindacatura. Stessa indifferenza nei confronti dell’attore sindacale, stessa inefficienza ed arroganza degli Uffici, stesse politiche carenti e indifferenti ai bisogni espressi dalla cittadinanza, stessa penalizzazione dei ceti sociali più deboli.
A ciò aggiungiamo che non tutte le famiglie sono state aiutate nel momento di difficoltà. C’è chi è stato discriminato ed ha dovuto subire la disgregazione del nucleo: tra queste la signora Giuseppina di 77 anni, una situazione di fragilità, lasciata al proprio destino senza soluzioni nonostante le ripetute sollecitazioni del nostro sindacato.
Asia-USB prende atto con amarezza di quanto esposto e rimane pronta ad appoggiare qualsiasi iniziativa che gli abitanti di via Giolitti vogliano prendere per difendere il loro Diritto alla Casa e alla Città.
Asia-USB Roma