L’associazione Codici, impegnata anche sul fronte sanitario con azioni per fare luce su casi sospetti di malasanità, ha scritto quanto segue in merito alla morte di una donna di 67 anni, trasportata all’ospedale Vannini di Roma e lasciata per ore in attesa di una Tac, in preda a forti dolori. Sulla vicenda è stato predisposto un esposto alla Procura. Le loro parole:
Codici: chiediamo alla Procura di fare chiarezza sulla morte della 67enne che ha atteso per ore una Tac al Vannini di Roma
Un malore improvviso, la chiamata al 118, il trasporto in ospedale e lì la tragedia. Una donna di 67 anni, Rossana Alessandroni, è morta al policlinico di Tor Vergata a Roma dove era stata trasferita dal Vannini in seguito ad un calvario e per questo l’associazione Codici ha deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica. Un’iniziativa che rientra nell’attività portata avanti da anni nel campo sanitario e volta a fare chiarezza su presunti casi di malasanità.
“Da quanto sta emergendo – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – ciò che è accaduto all’ospedale di Tor Pignattara mostra quanto meno degli aspetti poco chiari, su cui è doveroso fare piena luce e questa è la ragione del nostro esposto”.
I fatti
Tutto ha inizio il 2 febbraio, quando la donna accusa forti dolori allo stomaco, fatica a respirare e decide così di richiedere l’intervento del 118. Trasferita in codice rosso al Vannini, le viene somministrato un antidolorifico, in attesa di una Tac che però verrà eseguita soltanto diverse ore dopo. Un’attesa lunghissima, che si sarebbe protratta per 10 ore, segnata da dolori tremendi.
“È su questo ritardo – dichiara Giacomelli – che bisogna fare chiarezza. Quando è arrivato il risultato della Tac, i medici hanno disposto il trasferimento al policlinico di Tor Vergata, dove la paziente è stata sottoposta ad un intervento d’urgenza, che però si è rivelato purtroppo un tentativo vano di salvarla. Abbiamo appreso della replica del Vannini, che di fatto scaricherebbe sul percorso Covid l’allungamento dei tempi, e dell’avvio di verifiche da parte della Regione Lazio.
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È doveroso fare piena luce, c’è una donna che per ore è stata in preda a dolori fortissimi e che è arrivata in sala operatoria quando ormai la situazione era compromessa. Ci uniamo alla richiesta dei familiari, la magistratura deve fare chiarezza su quanto successo, appurare se c’è stata negligenza da parte dell’ospedale, se sono stati commessi degli errori. E se è malasanità, allora bisogna fare giustizia”.
Foto di repertorio, non legata al caso in questione