Personale della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Roma, sta eseguendo un decreto di confisca di beni emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione di Roma per un valore complessivo stimabile in oltre 20 milioni di euro nei confronti di G. CASAMONICA (classe 1950), del figlio G. (classe 1970), detto Pelè, e di C. CASAMONICA (classe 1984), figlio di F..
Ecco tutti i dettagli
L’odierna operazione testimonia l’efficace sinergia tra la Procura della Repubblica e la Questura di Roma nel contrasto alla criminalità organizzata anche attraverso l’aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati e la sottrazione di attività economiche al circuito criminale per essere restituite alla collettività in un percorso di legalità.
La confisca conferma il provvedimento di sequestro dei beni disposto dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione ed eseguito, il 16 giugno 2020, contestualmente ad ordinanze di custodia cautelare nei confronti di appartenenti all’associazione mafiosa denominata “clan CASAMONICA”.
Il provvedimento di confisca, sulla base delle indagini patrimoniali condotte dalla Divisione Polizia Anticrimine, evidenzia la notevole sproporzione tra i beni e i redditi dichiarati, nonché l’origine illecita dei proventi utilizzati per acquisire il compendio patrimoniale oggi confiscato agli stessi.
I soggetti colpiti dal provvedimento sono risultati coinvolti in organizzate ed estese attività usurarie e di esercizio abusivo del credito, nonché in condotte estorsive e di intestazione fittizia di beni, reati per i quali era stata applicata la misura cautelare della custodia in carcere suindicata. Il 16 luglio 2021, in sede di giudizio abbreviato, il G.U.P. presso il Tribunale di Roma ha emesso sentenza di condanna, tra gli altri, nei confronti di G. CASAMONICA detto Pelè (10 anni e due mesi di reclusione), C. CASAMONICA (8 anni di reclusione), riconoscendo la sussistenza del clan Casamonica come associazione a delinquere di stampo mafioso. Nei confronti di CASAMONICA G. è in corso il dibattimento davanti al Tribunale di Roma.
La confisca riguarda la sfarzosa “Villa Sonia” con piscina di via Roccarbernarda 8, nella disponibilità di “Pelè”, l’altra storica villa con piscina appartenente alla famiglia, sita in Via Flavia Demetria 90, nella disponibilità di CASAMONICA G., ed una villa sita a Monterosi (VT).
Due delle tre ville confiscate sono state assegnate per finalità sociali, infatti, quella di via Roccabernarda 8 è sede di un progetto per neo-maggiorenni, ex ospiti di case famiglie, gestito dalla Regione Lazio – Azienda Pubblica Servizi alla Persona “Asilo Savoia” , mentre quella di Monterosi è stata affidata a quell’Amministrazione Comunale.
Tra gli altri immobili colpiti dal provvedimento ablatorio anche la villa in uso a CASAMONICA C. e tre appartamenti situati a Roma e provincia.
Il Tribunale di Roma, oltre alle ville indicate, ha confiscato inoltre i seguenti beni:
- Totalità delle quote di 5 società di capitali
- Totalità delle quote di 2 società di persone e 1 ditta individuale
- complessi aziendali tra cui una stazione di servizio a marchio “IP” con bar tabacchi, situata a San Cesareo (RM), nonché un bar tabacchi ubicato a Montecompatri (RM)
- 1 contratto di concessione del godimento di un complesso immobiliare, con diritto di acquisto ai sensi del D.L. 12/9/2014 n. 133 (rent to buy)
- 1 veicolo e oggetti preziosi per un valore di oltre 30.000 euro
- 10 polizze di pegno per un valore di oltre 30.000 euro
- Disponibilità bancarie per un valore di 65.000 euro presso vari Istituti di credito.
- Sul piano soggettivo è stata provata l’attualità della pericolosità sia generica che qualificata dei proposti, sicché il Tribunale Misure di Prevenzione ha applicato la misura personale della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di anni 3 nei confronti di G. e G. e di anni 2 nei confronti di C..