Anagni sarà protagonista della puntata di Freedom – Oltre il Confine, che andrà in onda questa sera, 7 marzo 2022, su Italia 1.
Roberto Giacobbo, infatti, illustrerà ai suoi spettatori le bellezze della Sacra di San Michele, in Piemonte, della Roma sotterranea e, infine, racconterà il celebre episodio dello Schiaffo di Anagni.
Lo Schiaffo di Anagni, lo scontro tra il potere spirituale e quello temporale
Il celebre episodio noto come lo Schiaffo di Anagni avvenne nell’anno 1303 e, nonostante fosse rappresentato come uno schiaffo vero e proprio dall’iconografia del tempo e da molti documenti e dipinti di epoche successive, molto probabilmente deve essere interpretato come uno “schiaffo” morale, un oltraggio.
I protagonisti della vicenda furono papa Bonifacio VIII e Filippo IV il Bello, re di Francia, oltre ai potenti appartenenti alla famiglia Colonna.
Papa Bonifacio VIII, nato ad Anagni intorno al 1230 con il nome di Benedetto Caetani, è stato sicuramente un personaggio storico molto controverso: giurista, organizzatore del primo Giubileo, fondatore dell’Università La Sapienza di Roma, viene descritto anche come un uomo egocentrico, avido di soldi e potere. Dante Alighieri lo collocò all’Inferno ancor prima della sua morte; Iacopone da Todi lo aveva descritto come un “novello anticristo”: il papa anagnino, anche a causa di tutte le leggende che circolavano su di lui, non godeva certo di buona fama presso i suoi contemporanei. Inoltre, il pontefice era inviso a molti a causa del suo concepirsi al di sopra di qualsiasi sovrano, in quanto massima autorità spirituale della cristianità.
7 settembre 1303, lo Schiaffo di Anagni
Papa Bonifacio VIII non era odiato solo da politici e letterati: in molti all’interno della Santa Sede non vedevano di buon occhio il pontefice.
Acerrimo nemico del papa anagnino era certamente Filippo IV il Bello di Francia, coadiuvato anche dalla potente famiglia romana dei Colonna. Lo scontro tra Bonifacio VIII e il re di Francia si deve far risalire già al 1296, quando Filippo voleva tassare anche il clero: il papa reagì con la bolla Clericos laicos, in cui si ribadiva la supremazia del potere spirituale. Successivamente, Bonifacio VIII emanò un’ulteriore bolla papale con la quale voleva scomunicare il re francese.
Gli eventi precipitarono fino ad arrivare al 7 settembre 1303, quando un gruppo di armati, guidati da Sciarra Colonna e Guglielmo di Nogaret, riuscì ad entrare ad Anagni e a dirigersi verso il palazzo papale, con l’intento di catturare il Pontefice. Papa Bonifacio VIII, sapendo di non poter resistere tanto a lungo, chiese di trattare: le condizioni erano però inaccettabili, a suo dire, e gli scontri continuarono. Attraverso la Cattedrale, Sciarra Colonna riuscì a raggiungere Bonifacio VIII per poi schiaffeggiarlo, come racconta la leggenda. In realtà, non sappiamo con precisione come si svolse l’incontro: è più giusto quindi parlare di uno schiaffo morale, più che di uno fisico vero e proprio.
Il Papa venne trattenuto per due giorni finché non fu liberato dai suoi concittadini. Dopo aver ringraziato gli anagnini, Bonifacio VIII si ritirò a Roma, dove morì poco dopo.
L’episodio dello Schiaffo di Anagni è stato fondamentale per l’evoluzione della storia europea, in quanto ha contribuito alla fine della supremazia teocratica e alla nascita del concetto di Stato come ancora attualmente inteso.
Foto di repertorio