Apre domani al pubblico “Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco”: una nuova grande mostra organizzata dalle Scuderie del Quirinale a Roma e dalla National Gallery of Art di Washington, con la speciale collaborazione del Comune e dei musei di Genova.
Inaugurata questa mattina dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e in programma fino al prossimo 3 luglio, la rassegna è dedicata al lungo secolo d’oro dell’arte genovese, ovvero a quella gloriosa stagione avviatasi a inizio Seicento e protrattasi fino a metà del secolo successivo, riconosciuta come una tra le più formidabili vicende della storia artistica di tutti i tempi.
Gli investimenti dei genovesi non erano solo di carattere finanziario, ma riguardavano del pari committenze artistiche: splendidi palazzi, preziose chiese, vivaci cicli affrescati, ricchissime quadrerie, argenterie suntuose, statue marmoree. Un Barocco, dunque, altrettanto cosmopolita e composito, come quello romano, ma rispetto a quest’ultimo essenzialmente privato.
La mostra delle Scuderie, un progetto espositivo corale e condiviso, era stata pensata per avere una prima tappa a Washington. Nonostante il forzato annullamento della tappa negli USA, dovuto all’aggravarsi della pandemia nell’autunno scorso, la National Gallery of Art ha mantenuto a tutti gli effetti il suo ruolo di co-organizzatore della mostra che ora si svolge alle Scuderie del Quirinale e che si conferma quale straordinaria occasione di collaborazione fra due grandi istituzioni delle due Capitali.
La partecipazione della Città di Genova al progetto Superbarocco è contraddistinta, oltre che dai numerosi prestigiosi prestiti per Roma, dalla mostra di Palazzo Ducale, dal 27 marzo al 10 luglio, intitolata “La Forma della Meraviglia. Capolavori a Genova tra il 1600 e 1750” e da una serie di iniziative che, unite sotto il titolo “I Protagonisti” e allestite in contemporanea alla mostra di Palazzo Ducale in diversi musei e palazzi cittadini, focalizzano con un taglio monografico l’attenzione su singole personalità artistiche.
Una celebrazione, da parte del capoluogo genovese, di uno dei periodi di maggior fulgore della propria storia non solo economica e finanziaria ma anche culturale ed artistica. Entrambe le esposizioni sono curate da Piero Boccardo, Jonathan Bober e Franco Boggero.
L’appellativo di Superba – a cui il titolo Superbarocco si richiama – ben si adatta a Genova, una città che tra la fine del Cinquecento e i primi decenni del Settecento è stata una delle grandi capitali economiche d’Europa. ll fasto e il lusso, declinati con grande determinazione dalle nobili famiglie genovesi, si ritrovano nell’eccezionale complesso di oltre centoventi opere d’arte in mostra alle Scuderie del Quirinale, oggi conservate in grandi musei del mondo, ma anche provenienti da numerose, esclusive collezioni private che eccezionalmente hanno acconsentito a prestare i loro capolavori.
Un’occasione unica per ammirare opere di assoluto valore storico-artistico: da il Presepe di Castiglione, proveniente dalla chiesa genovese di San Luca, ad un gruppo processionale di Anton Maria Maragliano da Pieve di Teco fino a l’Immacolata d’argento dal Museo del Tesoro della Cattedrale di Genova, opere tutte già previste per l’edizione di Washington. E ancora: una delle pale di Pieter Paul Rubens dalla chiesa genovese del Gesù, due eccezionali argenti da parata – uno dal Museo Catedralicio di Toledo, l’altro di collezione privata – il Ratto di Elena di Pierre Puget del Museo di Sant’Agostino e un gruppo di lussuosi arredi dai Musei di Strada Nuova a Genova. Un corpus cospicuo ed eterogeneo, le cui tecniche e le materie prese in esame compongono un ventaglio decisamente ampio e variegato della produzione artistica della Superba tra Sei e Settecento, e ne rappresentano con efficacia la raffinata qualità.
Associata al quadro istituzionale del progetto in qualità di ente promotore, la città di Genova ha accettato di sostenere la mostra non solo attraverso il prestito di una straordinaria selezione di opere d’arte appartenenti ai musei del Comune e dello Stato, nonché al Museo Diocesano e a quello dell’Accademia Ligustica, ma anche tramite l’entusiastico appoggio delle autorità civiche e della Regione Liguria, ad iniziare dal primo cittadino, e con l’organizzazione di altre specifiche iniziative espositive in città organicamente collegate con la mostra al Palazzo Ducale.
Inoltre, sempre nel territorio ligure, la Diocesi di Albenga organizza la mostra “Onde Barocche, capolavori diocesani tra il 1600 e 1750”, a cura di Castore Sirimarco e Don Emanuele Caccia, in programma dall’8 aprile al 13 novembre 2022.