È bastata una rissa per far tornare la cittadina di Colleferro in cima alle cronache nazionali. Proprio ieri, in tv, sono stati intervistati i genitori di Cristian, il ragazzo finito in ospedale.
Cristian operato alla gamba. I genitori rompono il silenzio
“La cosa principale è che nostro figlio sia vivo e che ora sta bene” – queste le parole del padre di Cristian, il ragazzo finito in ospedale a causa della rissa che c’è stata a Colleferro, nella zona della movida – “è stato operato alla gamba fratturata ed ora ci vorrà del tempo per tornare a camminare. Quella sera siamo stati molto agitati in quanto fino alle 9 non abbiamo avuto sue notizie e lui nel frattempo aveva raggiunto il pronto soccorso dell’ospedale ma per non farci preoccupare non ci aveva detto nulla”
Un gesto ignobile, insomma, aggravato anche dai video che stanno girando in rete che ritraggono il 25enne a terra preso a calci e pugni. Sull’accaduto è intervenuto anche il Sindaco Sanna attraverso un lungo post facebook.
Ecco le sue parole:
Rompo il silenzio nel quale da qualche giorno mi sono trincerato per evitare nuove polemiche, guidato da senso di responsabilità al quale però si somma una grande indignazione che genera una mia presa di posizione netta.
Sono tornati di nuovo i giornalisti nazionali a Colleferro; li abbiamo visti molto presi, come non rammentavamo da tempo. Li ringraziamo per il loro lavoro ma chiediamo anche rispetto!
Non sono venuti però per la Capitale Europea dello Spazio, per gli investimenti fatti in cultura dopo la vittoria di Città della Cultura 2018 (nuova biblioteca, biblioteche nelle scuole, nuovo auditorium, lavori in teatro ed al museo ecc ecc).
Non sono venuti per i successi industriali ne per quelli sportivi; non sono venuti per gli investimenti sul patrimonio, sulle infrastrutture, sull’ambiente. Non sono venuti per la chiusura della discarica e degli inceneritori, per la raccolta porta a porta, per la pista ciclabile tra le più imponenti della provincia.
Non sono venuti per gli investimenti sulle scuole, per i progetti nelle scuole, per la città di provincia che ospita due facoltà universitarie pubbliche e si appresta ad ospitarne altre due, anch’esse pubbliche.
Sono venuti per una rissa gravissima, che noi condanniamo e stigmatizziamo, che ha fatto certamente notizia ma che va contestualizzata e non arricchita del solito corollario di descrizioni superficiali e generaliste.
Un pregiudicato non di Colleferro già attenzionato dalle forze dell’ordine, viene a commettere un reato da noi, che abbiamo la “colpa” di ospitare una serie di ristoranti (gestiti da imprenditori per bene che hanno investito creando prosperità e posti di lavoro e nei quali le persone si ritrovano); per questo veniamo di nuovo sbattuti in prima pagina.
Il caso è avvenuto nello stesso momento in cui le forze dell’ordine, che ringraziamo per il prezioso lavoro che svolgono, erano impegnate a sedare un analogo episodio in un comune limitrofo, episodio del quale si è parlato poco o nulla. Nulla da dire, la notizia va data.
Abbiamo nei confronti della stampa massimo rispetto. Sappiamo di essere “segnati” e che dopo la terribile vicenda Willy ogni volta che accadrà qualcosa nel mondo giovanile noi saremo sovraesposti dal punto di vista mediatico.
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Quello che non accettiamo è il corollario, il ricamo intorno alla notizia che ci descrive come città violenta. I colleferrini sanno bene quanto sia profondamente falsa questa descrizione, quanto sia ingannevole e parziale. La città operaia e del lavoro ha sempre ripudiato ogni forma di violenza.
Qualcuno invoca il pugno duro ed il pugno duro lo esercitiamo da tempo: le mie ordinanze sulle attività ne sono la testimonianza come i nuovissimi impianti di video sorveglianza. Cosa significherebbe essere ancora più duri? Auspicare il deserto? Chiudere tutto?
Certo il comune non può sostituirsi alle forze dell’ordine ma può solo supportarne il lavoro, come ha sempre fatto in un rapporto di sincera e leale collaborazione.
Non voglio andare oltre ne proseguire sulla faccenda. Di certo ripudiamo questa descrizione della nostra comunità e respingiamo con la forza dei fatti le tinte fosche con le quali alcuni tentano di dipingere i giovani della nostra città!
Colleferro è ben altro e lo dimostriamo tutti i giorni, magari lontano dai riflettori.