Ci sono, qui di seguito, sei frasi, sei punti di programma del M5S, che senza essere stato mai illustrato (ma solo dato per letto) in Consiglio comunale dal Sindaco avv. Carlo Colizza, contengono e ruotano attorno al concetto “valorizziamo il Vino”.
Dal programma M5S: “1. sostenibilità Economica: “intesa come capacità di generare reddito e lavoro per il sostentamento della popolazione”. 2. Garantire le migliori condizioni per lo svolgimento delle attività economiche, con imparzialità e trasparenza; favorire le sinergie tra gli operatori locali; valorizzare le eccellenze del territorio in termini di prodotti e bellezze culturali e naturali. 3. Sottoscrizione di protocolli di Accordo con altri Enti, Organizzazioni ed Associazioni di categoria per la definizione di azioni mirate di comunicazione e promozione dei prodotti locali. 4. Promuovere un turismo di qualità, orientato a cultura, enogastronomia ed amore per la natura e spazi aperti. 5. Nuova veste per Palazzo Colonna perché diventi fulcro e catalizzatore dell’attività turistica e culturale sul territorio. 6. Pianificazione di fiere ed eventi che abbiano carattere di originalità e siano espressione della “distintività” di Marino, delle sue attrazioni, dei propri prodotti tipici e della propria tradizione enogastronomica. La Sagra dell’Uva non sarà l’unico evento significativo di promozione turistica del territorio.”.
Ora, questi punti e questo concetto, “valorizziamo il Vino”, dopo quattro mesi di Governo locale del M5S, non si comprende di quali azioni amministrative si sia dotato.
Anzi, chiediamo: forse i pentastellati scoraggiati dai dati di produzione del vino nazionale, stanno cambiando strategia ed obiettivi rispetto alla vitivinicoltura marinese?
Infatti, mentre sono 136.000 gli ettari di suolo agricolo utilizzato nella Provincia di Roma e solo 5.500 ettari quelli vitivinicoli; uniti al dato del 41 % di produzione vitivinicola in Provincia di Roma rispetto al Lazio, e del 15% circa dei vini DOC, forse nella Giunta Colizza stanno ipotizzando un passo indietro sulla valorizzazione del vino?
Guardate, diciamo alla Giunta, che sarebbe un errore. Infatti pur col 2% in meno rispetto allo scorso anno, ormai la nostra produzione vinicola nazionale è la prima nel mondo. Ed il dato del “solo” quarto posto tra i consumatori di vino mondiale, non deve allarmare; semmai, spingere alla considerazione che è ancora valida la nostra (italiana e marinese) scelta e possibilità di puntare sulla promozione vitivinicola di qualità come componente importante della partecipazione al reddito e all’economia marinese.
Allora, la Giunta Colizza del M5S, si decida: visto il nulla fatto amministrativamente, fino ad ora, indichi azioni chiare che divengano atti di riferimento.
Infatti, qui denunciamo che è incomprensibile come l’unico atto diretto assunto, sia quello della delibera 51 di Giunta dell’11 ottobre, che cancella la partecipazione del comune di Marino alla Associazione Nazionale Città del Vino. Strumento di promozione turistica e di conoscenza delle eccellenze del Vino in Italia. Associazione che il comune di Marino, insieme a quello di Frascati e di Zagarolo, fondarono nel 1987 a Siena (presso l’Enoteca Italica). Associazione oggi rafforzata nella partecipazione castellana anche con i comuni di Albano, Lanuvio e Genzano. Proprio qui, la scorsa primavera, una parte di Palazzo Sforza Cesarini è stata dedicata e affidata alla stessa Associazione per radicarne le azioni ed i benefici (in termini di turismo di qualità vocato all’enogastronomia e alla cultura) per l’area castellana.
Ora poiché è evidente la contraddittorietà, lo smentire se stessi, tra gli indirizzi divulgati in campagna elettorale e nel programma M5S e l’unica azione negativa visibile in questo campo, pretendiamo di sapere:
1. Se siamo nella casistica della mano destra che non sa cosa faccia quella sinistra;
2. Se siamo ad un cambio di linea politica amministrativa e dobbiamo ipotizzare una campagna che miri alla cancellazione delle vigne di Marino;
3. Se ci sono “poteri forti” che alle spalle dell’inconsapevole Sindaco, a sua insaputa, stanno manomettendo il programma M5S;
4. Infine, se, semplicemente, tanta è la impreparazione e la sottovalutazione delle cose di merito, di aver disdetto la partecipazione del comune di Marino all’Associazione Città del Vino, perché scambiata come una sorta di osteria di ubriaconi. (A proposito: nel grande “risparmio” che deriverà da questa cancellazione, è stato previsto che la tabellazione “Marino città del Vino” che sta nella segnaletica stradale/turistica, dovrà essere rimossa perché diverrebbe abusiva?).
Sperando che qualche mente pensante, nel M5S, se non nell’Amministrazione che sta soffrendo ormai della sindrome dell’asserragliamento, torni indietro da questa insulsa scelta. Se così non fosse, sapendo che comunque l’Amministrazione non è solita rispondere ai quesiti critici concreti che vengono posti, che almeno – poiché manca nella deliberazione – si spieghi perché tale recesso!