Si comunica, nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, che nella giornata del 1 aprile 2022, gli agenti del pool specializzato nella violenza di genere e minori del Commissariato Distaccato di Tivoli, coordinati dal “Gruppo uno” della Procura Tiburtina, hanno notificato al cittadino italiano G.S. di anni 44, residente a Guidonia Montecelio, la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare con prescrizione aggiuntiva del divieto di avvicinamento alla moglie e applicazione del dispositivo elettronico di controllo (cd. braccialetto elettronico).
Tale provvedimento, emesso dal GIP del Tribunale di Tivoli su richiesta di quella Procura della Repubblica, si è reso necessario poiché l’uomo è gravemente indiziato del delitto di maltrattamenti nei confronti della consorte, condotte poste in essere anche alla presenza del figlio minore. Le indagini hanno permesso di appurare che, negli anni di convivenza, l’uomo aveva instaurato in casa un sistema di vita familiare doloroso e avvilente, caratterizzato dai violenti maltrattamenti.
Caso analogo si è concluso nella giornata del 9 aprile, quando gli stessi agenti del Commissariato tiburtino, coordinati dalla Procura della Repubblica di Tivoli, hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale nei confronti del cittadino italiano A.U. di anni 38, residente nel comune di Fonte Nuova, anch’esso gravemente indiziato di gravissimi maltrattamenti, violenza sessuale e lesioni nei confronti della sua ex convivente, fatti avvenuti anche in presenza della figlia minore dell’indagato.
LEGGI ANCHE – Giallo a Guidonia Montecelio: anziano trovato morto in casa, si indaga per omicidio
I cruenti fatti delittuosi di cui è gravemente indiziato l’uomo, sono stati ritenuti di tale gravità da essere descritti, nel provvedimento restrittivo, “come evidente manifestazione di una indole malvagia …. che trovava appagamento nella sottomissione e nell’umiliazione della compagna“; gli stessi poliziotti del Settore specializzato del Commissariato tiburtino che hanno raccolto le dichiarazioni della vittima, insieme ad una psicologa designata dalla Procura, sono rimasti particolarmente colpiti dal racconto della donna che ha fotografato una non comune serie di violenze.