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Marino, i Comunisti Marinesi e Castellani presenti al corteo dei 40mila a Roma

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Riceviamo e pubblichiamo:

“Mai più schiavi” e “Siamo tutti Abelsalam”, sono stati gli slogan ricorrenti durante il corteo che Roma ha ospitato sabato 22 pomeriggio. Slogan gridati, anche con rabbia, da parte di moltissimi lavoratori e lavoratrici chiamati alla manifestazione dalla USB. Assente la Cgil e non se comprende la ragione. Moltissimi i comunisti presenti a questa manifestazione e al corteo. Anche i Comunsiti marinesi e castellani hanno portato il proprio contributo alla riuscita della giornata di lotta. Le politiche economiche e sociali del governo Renzi sono state al centro della critica che ha pervaso tutta la manifestazione. Il percorso che da piazza San Giovanni, ha attraversato tutto il centro storico archeologico ha necessariamente incrociato migliaia di turisti che hanno assistito senza alcuna contrarietà a questa pacifica invasione che ha interrotto il proprio fare di vacanza romana. Le bandiere rosse, moltissime con la falce e martello, a scanso di chi vuole annacquare anche le migliori lotte con la sola accezione di “sinistra”, erano li a testimoniare la lotta comunista ancora viva. L’impegno comunista che, partito dai campi di pomodori o dell’agricoltura in genere, dai lavori in nero dell’edilizia e delle altre attività dell’industria e del terziario, sono state lì a testimoniare che la lotta contro i padroni vecchi e nuovi non è ancora finita. Per questo è stato semplice e conseguente, sia negli slogan che nella piattaforma della stessa manifestazione, unire le riforme anticostituzionali della Costituzione da parte del governo Renzi, alle politiche economiche e sociali dello stesso governo. Per questo la titolazione “No Renzi day”. Prima di essere un semplice indirizzo di contrarietà è proprio la sintesi di questi due caposaldi critici contro il governo che vuole eliminare controlli verso il proprio modo di essere governo ed i contenuti che – figli di ben altre strategie europee e internazionali – si connettono alla fine di un rinnovato accordo della proposta capitalista ed imperialista che questi lavoratori scesi in piazza, che i comunisti partecipanti al corteo, non vogliono assolutamente che si realizzi. Ci sono date in scadenza. Uno degli appuntamenti importanti per l’Italia e per l’Europa e il mondo intero, visto l’interessamento perfino degli USA alla nostra vicenda italiana, è il 4 dicembre col referendum. Questa piazza, unendo le lotte sociali a quella politica istituzionale e costituzionale, ha indicato una sola via percorribile: battere il Governo Renzi nelle urne con il NO al Referendum.