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Tivoli, arrestata impiegata della ASL RM/5: ha sottratto 300mila euro all’azienda

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TIVOLI –  CARABINIERI ARRESTANO IMPIEGATA DELLA ASL RM/5.

E’ ACCUSATA DI AVER SOTTRATTO DALLE CASSE DELL’AZIENDA SANITARIA 300.000 EURO, DISTRAENDOLI CON FRAUDOLENTI MANDATI DI PAGAMENTO.

TIVOLI (RM) – I Carabinieri della Stazione di Tivoli coordinati dal  locale Comando Compagnia e sotto l’egida della locale Procura della Repubblica, hanno arrestato in data 18.10.2016 una impiegata della ASL Roma 5 di Tivoli, in applicazione dell’ ordinanza di custodia cautelare emessa nei suoi confronti dall’Ufficio del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Tivoli. La donna con fraudolenti mandati di pagamento si sarebbe appropriata di una somma di denaro pari ad Euro 311.000, distraendoli dalle casse della medesima azienda sanitaria pubblica. I militari dell’Arma, acquisita la notizia degli ammanchi, hanno avviato l’attività investigativa  e sono giunti  ad importanti riscontri documentali attraverso l’analisi sui conti correnti in uso all’impiegata.

La stessa, invero, dall’anno 2013, in qualità di assistente amministrativo ed addetta all’emissione dei mandati di pagamento, aveva emesso ben 89 mandati a favore di persona di sua fiducia, facendola falsamente figurare tra i beneficiari. Le somme di denaro distratte venivano fatte figurare  come rimborsi per il servizio trasporti per i pazienti in dialisi, senza  che ne avesse diritto. I Carabinieri di Tivoli hanno inoltre accertato che tutte le indebite operazioni di accredito erano state disposte dal sistema informatico, con autenticazione fatta con identificativo e password   riconducibili all’impiegata. Le indagini hanno poi evidenziato che sul conto cointestato alla donna vi erano ingenti somme in entrata, tutte disposte con bonifici provenienti dalla casse pubbliche dall’ASL; il denaro  poi veniva  prelevato allo sportello bancomat al fine di conservare il saldo del conto corrente molto basso o addirittura negativo, per non  destare sospetti.

La donna fermata presso la sua abitazione è stata tradotta presso il carcere di Rebibbia.