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Omicidio Willy. “I fratelli Bianchi uccidevano anche gli animali”. L’accusa dell’associazione animalisti

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Afferma Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani: “La crudeltà sugli animali è il tirocinio della crudeltà sugli uomini. Da sempre Animalisti Italiani lo sostiene. Nel caso dell’omicidio perpetrato dai fratelli Bianchi, mai frase fu più azzeccata.

Oggi viene chiesto l’ergastolo per i fratelli Marco e Gabriele Bianchi dal pm Taglialatela alla Corte d’Assise del Tribunale di Frosinone.

Era il settembre 2020 quando massacrarono il 21enne Willy Monteiro Duarte.

Ricordiamo anche che ulteriori indagini disposte dalla Procura di Velletri hanno portato a galla sui cellulari degli imputati dei video in cui vengono uccisi con crudeltà degli animali, tra cui una pecora e un uccello.
L’indole violenta degli imputati è una costante: uomini, animali, nessuna differenza. Si tratta sempre dello stesso crimine. Non possiamo non agire di fronte a questi delitti. Rinnoviamo la nostra piena vicinanza alla famiglia di Willy che attende giustizia per l’uccisione del figlio.
Nessuna morte deve restare impunita: noi faremo la nostra parte affinché anche le vite degli animali uccisi dai fratelli Bianchi ottengano giustizia”.

Animalisti Italiani, tramite i suoi legali ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica di Velletri con la quale ha chiesto che Marco e Gabriele Bianchi siano mandati a giudizio anche per il reato di uccisione e di maltrattamento di animali.
La legge 189/04 ha introdotto per la prima volta il delitto di uccisione di animale, rendendo penalmente perseguibile colui che uccide un singolo animale.

Da tempo ci battiamo per una normativa che fornisca loro una tutela più incisivabisogna inasprire le pene detentive e le sanzioni pecuniarie.

Per combattere crudeltà e orrori contro gli animali è necessario superare la tradizionale impostazione che nega il grado di soggettività anche loro.
È evidente la stretta correlazione esistente tra il maltrattamento animale e il comportamento di individui sociopatici.

L’iniquità della legge attuale è sotto gli occhi di tutti. Per gli animali, con l’attuale dispositivo normativo, il reato di uccisione resterebbe quasi sicuramente impunito. In questo caso vedremo i colpevoli in carcere perché hanno ammazzato il povero Willy senza pietà.

Giustizia non sarà mai fatta in Italia fino a quando chi inizia torturando animali non farà un giorno di carcere.