L’estate si preannuncia costosissima. Lo scorso maggio, Brenda Moulton si è goduta una meritata vacanza nel Mar Egeo con la figlia Kaylea di 19 anni. Un giorno vengono avvicinati dal dipendente di uno stabilimento sulla spiaggia di Platis Gialos, a Mykonos.
L’amara disavventura di due americani a Mykonos, isola molto popolare dell’arcipelago delle Cicladi.
L’uomo li incoraggia vivamente a sedersi sulla terrazza per bere un drink e godersi il panorama. Le due donne rifiutano educatamente ma il cameriere insiste. Alla fine si sono lasciati tentare e ognuno ordina un mojito. Stranamente, il menu non menziona alcun prezzo, si confidano al sito di informazioni greco Thema. Ciò non impedisce ai successivi inservienti di atterrare ogni due minuti, sempre più infastiditi, per chiedere loro cosa vogliono mangiare.
Quindi designano un piccolo piatto da condividere: due zampe di granchio. Un aperitivo, insomma. Finiscono velocemente la loro magra miseria prima di essere invitati a pagare il conto all’interno. Lì, colpo del club, la cifra sale a quasi… 600 €, di cui 78 € di mancia obbligatoria. Brenda ovviamente contesta il conto e inizialmente si rifiuta di pagare: due cocktail e due zampe di granchio non possono costare una cifra del genere, indipendentemente dal luogo. Ma l’establishment non ha intenzione di lasciarsi andare ei suoi dipendenti minacciano i due turisti, che finiscono per arrendersi.
Secondo quest’ultimo il ristorante non è al primo tentativo ed è già stato segnalato in passato, in particolare per un’aggiunta di… 836 € imposta ad un americano per dei calamari e delle birre. Brenda Moulton e sua figlia, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, hanno deciso di sporgere denuncia contro la direzione e hanno assunto un avvocato locale.