Per noi gli inceneritori vanno abbandonati, chiedo al Parlamento di smettere di incentivare gli inceneritori e puntare su un diverso ciclo rifiuti che incentivi impianti alternativi” ha sentenziato il Sindaco Raggi nell’audizione alla Commissione Parlamentare Antimafia del 26 ottobre 2016.
Perfetto. Allora, cara Raggi chiudi gli inceneritori di cui sei proprietaria.
Infatti, la Sindaca di Roma Raggi è proprietaria, tramite le sue società partecipate, degli inceneritori del Lazio e di Terni.
L’AMA è proprietaria del 40% di una delle due linee di incenerimento di Colleferro.
ACEA è una piccola multinazionale nei servizi idrici, dei rifiuti e dell’energia, monopolista per l’acqua nel centro-sud d’Italia. Sulla questione rifiuti ACEA attraverso la controllata A.R.I.A. è in possesso dell’inceneritore di Terni e degli impianti di incenerimento di San Vittore del Lazio (Fr).
Inoltre, il CDR (Combustibile da Rifiuti) che alimenta gli inceneritori di Colleferro e di San Vittore del Lazio proviene in gran parte dagli impianti capitolini di TMB di Cerroni (Malagrotta) e di AMA (Rocca Cencia, Salaria), di cui l’Assessore Muraro era consulente milionaria.
A parte dedicarsi a risolvere il complotto dei frigoriferi, dalla Sindaca Raggi ci attendiamo per coerenza e per decenza un piano serio per la chiusura degli impianti di incenerimento (“cancrovalorizzatori” li chiamavano i 5 stelle nelle manifestazioni) di cui è proprietaria (Colleferro, San Vittore, Terni).