Cinema

Recensione Doctor Strange

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recensione Doctor Strange

L’idea di fare un film su Doctor Strange era in cantiere fin dagli anni ’80, ma soltanto adesso si è riusciti a portarlo sul grande schermo. Questo ne fa un film molto atteso dai fan del personaggio e dagli amanti dei cinecomics in generale, oltre al fatto che lo stregone della Marvel è comunque uno dei supereroi più apprezzati già di per sé. Inoltre il fatto di vedere un supereroe “diverso” in azione è un fattore che incuriosisce molto, anche per il lato più tecnico del film, quello legato agli effetti speciali usati per ricreare le magie e i poteri di Strange.

A questo si unisce un gran bel cast composto da Chiwetel Ejiofor, Rachel McAdamsMads Mikkelsen, Tilda Swinton e soprattutto Benedict Cumberbatch nei panni del protagonista. Cast che non deluderà affatto le aspettative, ponendosi forse una spanna al di sopra di molti altri film di casa Marvel. Probabilmente la bravura di Mads Mikkelsen sarebbe potuta essere sfruttata un po’ di più, visto che tra l’altro impersona l’antagonista Kaecilius, invece si ha la sensazione che venga lasciato un po’ in disparte nonostante il suo sia un ruolo importante. Da notare inoltre che il film va ad inserirsi direttamente nella continuity dell’universo cinematografico Marvel.

LA TRAMA

Il Dottor Stephen Strange è un chirurgo affermato, uno dei migliori del mondo, egocentrico e sicuro di sé. Un gravissimo incidente d’auto però ne compromette per sempre la bravura, andando a rompere i legamenti delle sua mani, rendendole tremanti e dunque inutilizzabili nel campo della chirurgia. Dopo varie operazioni e tentativi inutili di porre rimedio a questa situazione Strange si reca a Kathmandu (Nepal) dove, secondo quanto gli è stato detto, c’è un luogo ad altissimo livello spirituale dove è possibile curare il corpo tramite il potenziamento della mente. Una volta giunto lì però il Dottore si ritrova inaspettatamente immerso in un mondo e in pratiche più grandi di lui, ritrovandosi a dover difendere la Terra, insieme all’Antico (Tilda Swinson) e Mordo (Chiwetel Ejiofor) da pericoli mistici provenienti da altre dimensioni del Multiverso, causati dal già citato Kaecilius.

LA RECENSIONE

La trama di Doctor Strange sembra dunque abbastanza semplice, tuttavia ci sono alcuni risvolti inaspettati che condizioneranno l’andamento di questo film e non solo. Inoltre non viene tolto spazio alla caratterizzazione dei personaggi e al loro lato umano, ognuno di essi infatti ha delle caratteristiche ben definite che durante il film mutano o rimangono le stesse a seconda degli eventi, interagendo in ogni caso con quest’ultimi e mostrando dei personaggi che sono vivi e pensanti, non soltanto delle figure che si muovono su uno schermo. Questo discorso vale soprattutto per Strange, Mordo e l’Antico. Quest’ultimo interpretato egregiamente da una Swinson sempre ambigua, androgina e misteriosa, un personaggio sapiente e carismatico che avrebbe meritato qualche spiegazione in più riguardo alcune sue scelte. Scelte che, come si vedrà nel film, provocheranno un trauma in Mordo, anche qui troviamo una buonissima prova da parte di Chiwetel Ejiofor. Benedict Cumberbatch è perfetto per il ruolo, non solo caratterialmente ma anche fisicamente. L’attore britannico riesce ad essere geniale, eroico ed arrogante nello stesso tempo, creando così un supereroe con molto sfaccettature, o per lo meno, più del solito. Per di più recita anche in un altro ruolo, che però non vi svelerò.

Un plauso va sicuramente agli effetti speciali, infatti vedere alcune scene è davvero un piacere per gli occhi: ci si muove tra colori vivaci, incantesimi, sequenze oniriche e palazzi che si piegano e muovono rompendo ogni legge della fisica (un po’ à la Inception). Gli effetti speciali contribuiscono a dare quel tocco di novità al film Doctor Strange, nell’universo cinematografico Marvel un supereroe del genere è del tutto nuovo in effetti, così come tutti i dettagli che lo circondano, necessari per rendere il tutto più credibile ed accattivante. Da notare anche la colonna sonora, è forse la prima volta che una colonna sonora riesce a catturare l’attenzione in un cinecomic (fatta eccezione per la trilogia di Batman di Nolan); anche quest’ultima è molto variegata, passando da pezzi più atmosferici a pezzi più epici e pomposi, atti a descrivere la vastità del Multiverso e di tutte quelle battaglie cosmiche che sono celate agli occhi dei comuni mortali.                                                                                                                                               Fin qui la recensione sembra procedere bene e positivamente, c’è però da fare un appunto: la frettolosità. Questo è un difetto che colpisce il cinema da più di qualche anno e neanche Doctor Strange si salva. Molte cose infatti vengono liquidate con fretta, così come Kaecilius avrebbe meritato più spazio, sia per quanto riguarda l’azione sia per quanto riguarda i dialoghi, visto che aveva le carte in regola per essere un personaggio interessante che poteva far anche riflettere, e quasi ci riesce, quindi un po’ di spazio in più avrebbe giovato sicuramente. Di conseguenza anche il finale sembra troppo breve e scontato, il pericolo enorme da scongiurare sembra quasi un gioco da ragazzi che si risolve in pochi minuti. Un altro aspetto negativo sono le battutine pseudo-comiche purtroppo presenti anche nei momenti meno opportuni, fatto questo che è ormai un marchio di fabbrica dei film Marvel, per sfortuna.

Nonostante la fretta, il film, affidato al regista Scott Derrickson, comunque è buono e godibile, sicuramente superiore a quasi tutti gli ultimi film sui supereroi usciti al cinema, sia Marvel che DC. Un gran bel cast e il forte impatto visivo aiutano nella valutazione positiva, così come i risvolti più spirituali e mistici che lo rendono un prodotto particolare.

Ecco il trailer: