Di seguito, le parole del Coordinamento precarietà e unità:
L’ amministrazione Capitolina rappresenta la capitale d’Italia. La città con più servizi al minore, che copre la fascia 0/6. Ha più di 6000 precari che coprono i servizi e ieri l’ amministrazione si è permessa di decidere per l’ ennesima volta di fare dei tagli sui servizi alle famiglie.
Si è parlato di sacrifici da parte di tutti, come se negli ultimi 15 anni non siano stati fatti, con la scusa di un piano assunzionale fantasma. Vorrei ricordare che ad oggi la legge Regionale parla di un rapporto educativo 1 a 7. Quello che è stato proposto ieri è illegale, visto che parliamo di amministrazione pubblica e non di un privato, la situazione è ancora più grave.
Il 18 luglio 2022 si è svolto l’incontro con l’amministrazione Capitolina, il quale doveva, peraltro, essere decisivo, per quanto riguarda le decisioni da adottare circa gli organici nei nidi capitolini e il futuro piano assunzionale di cui non ci si è nemmeno accennato.
Come coordinamento autonomo, e quindi non legato a schieramenti politici o sindacali, ci schieriamo dalla parte dell’anello debole: il precariato, che in quest’incontro è stato nuovamente vessato tornando al modello organizzativo del 2015 e dando il contentino di un eventuale “jolly” fisso a struttura laddove si raggiunga una capienza di 69 bambine/i al di là della frequentazione.
Noi pensiamo che sacrificare i potenziamenti e il piano assunzionale parlando semplicemente di sostituzioni giornaliere a quasi 3 anni dal concorso da cui si è stilata la tanto agognata graduatoria unica ci sembra di piombare in un incubo.
Da che parte stanno i sindacati? Onestamente noi stentiamo a credere che stiano facendo il possibile per il settore educativo e per la difesa dei diritti delle educatrici.