Il Lazio ha una tradizione vinicola di circa 3000 anni, il terroir è unico al mondo.
Il Lazio ha una superficie vitata di quasi 30mila ettari, con una produzione di oltre 2 milioni di ettolitri annui. Il territorio laziale è per metà collinare, per il 25% pianeggiante e per il 25% montagnoso. Il 70% della produzione avviene in collina. Il Lazio è la regione vinicola probabilmente più sottovalutata al mondo. La spiegazione va ricercata nella dipendenza economica e culturale nei confronti delle regioni del nord Italia, da sempre all’avanguardia nella produzione di vino.
Come ci spiega Apewineboxes.com, shop online leader nella vendita di vino sostenibile, il movimento vinicolo laziale è tornato in auge grazie alla produzione di vino naturale e vino biodinamico, che pone oramai la regione ai vertici mondiali.
Colle Formica
Velletri, Roma. In una zona dalla tradizione millenaria nasce nel 2017 Colle Formica. In realtà qui la Famiglia Bombetti produce il vino ( e non solo) da più di un secolo, non è infatti desueto, passeggiando per i filari, incontrare vigne di quasi mezzo secolo. La vegetazione comprende anche querce secolari ed alberi di arance, a testimoniare il clima assolutamente mediterraneo dell’intera zona.
L’azienda prende il nome dalla contrada in cui sorgono i vigneti posti in una zona collinare a pochi Km dal mare e dalla città di Roma. Il territorio, quello dei Castelli Romani, è vulcanico e questo, tradotto poi in sede di vinificazione, conferisce ai vini un’eleganza davvero meritevole di attenzione.
La cantina è molto giovane ma sta riscuotendo un grande successo tra gli amanti del vino naturale grazie alla facilità di beva ed agli aromi ammalianti.
Il titolare dell’azienda è l’Ing. Sergio Bombetti che ha imparato a vinificare da ragazzo grazie agli insegnamenti del padre ed è pronto a cedere il timone a suo figlio Paolo, laureato in economia ma ormai a tutti gli effetti provetto vignaiolo.
ColleFormica rappresenta uno straordinario connubio tra vitigni autoctoni ( ebbene si anche il Primitivo può essere definito tale) ed approccio vinicolo naturale (solforosa al di sotto dei 20 mg/litro) e rispettoso dell’ambiente.
DS Bio
Pescosolido, Frosinone. D.S. Bio nasce nel 2012 dall’intuizione del proprietario Danilo Scenna, da sempre legato alle tradizioni del proprio territorio di origine.
L’obiettivo primario di questa azienda è quello di perseguire una viticoltura sostenibile, attraverso un giusto connubio tra tradizione e innovazione; in quanto unisce le tecnologie moderne, all’esperienza e alle pratiche agricole dei contadini di una volta. I vini che si ottengono sono ricavati esclusivamente da uve prodotte con il metodo dell’agricoltura biodinamica; prodotti di elevata qualità nel pieno rispetto dell’ambiente e del territorio.
Palazzo Tronconi
Arce, Frosinone. La scelta di produrre in maniera sostenibile e biodinamica ha portato l’azienda ad adottare un metodo di coltivazione che supera la concezione del regime biologico, poiché rinuncia a qualsiasi intervento chimico in vigna. La pratica biodinamica pone al centro dell’universo agricolo il terreno, e tramite l’utilizzo di preparati biodinamici totalmente naturali (dinamizzati con l’acqua) è in grado di preservare il terreno e di renderlo fertile. Palazzo Tronconi è certificato ICEA e DEMETER In vigna vengono allevati antichi vitigni arcesi come il Lecinaro e l’Ulivello nero, il Pampanaro, il Capolongo ed il Maturano bianco, ed altre varietà come Malvasia Puntinata, Moscato di Terracina e Syrah. Sono coltivati in equilibrio tra cielo e terra secondo i dettami dell’agricoltura biodinamica. La Cantina si estende su 1000 m2 ed è situata nel seminterrato: sala vinificazione, barricaia, luogo per lo stoccaggio delle bottiglie e zona cucina. Qui avviene la Magia tutti i vini vengono fermentati spontaneamente ed affinati in vasche di cemento, anfore di terracotta oppure in legno di rovere o di acacia. Il vino non subisce intervento alcuno, vengono infatti bandite chiarifica e filtrazione. I vini sono imbottigliati seguendo rigorosamente le fasi lunari.