L’investimento in Borsa è sempre molto diffuso in Italia. Diventato popolare nel corso degli anni ’80, quando in tanti decisero di lasciare i tradizionali BOT per le azioni, con il diffondersi delle nuove tecnologie informatiche il trading azionario è riuscito a calamitare un numero sempre maggiore di nostri connazionali, attratti in particolare dalla semplicità connessa a questo genere di attività. Basta una connessione a Internet per creare un conto d’investimento e iniziare ad aprire e chiudere posizioni, versando commissioni molto ridotte rispetto a quelle sin troppo salate che caratterizzano banche e Società d’Investimento Mobiliare (SIM).
Il primo punto per investire in Borsa: la scelta del broker
Per iniziare a giocare in Borsa online, il primo passo da portare a termine è quello relativo alla scelta del broker, ovvero l’intermediario cui spetta il compito di fornire i servizi necessari. Si tratta di un punto fondamentale, in quanto troppo spesso, nel corso degli ultimi anni aspiranti trader dopo aver versato i soldi sul conto si sono ritrovati con un pugno di mosche, senza neanche poter iniziare le operazioni.
Il punto da cui partire, per avere garanzie, è il possesso da parte della piattaforma individuata di una licenza rilasciata da un ente di regolamentazione dei mercati, ovvero dalla Consob (Commissione nazionale per le Società e la Borsa). Per averla, infatti, queste società devono rispettare leggi e normative del Paese in cui operano, oltre ad offrire servizi di qualità.
Acquisto diretto o CFD?
Scelto l’operatore con cui portare avanti le operazioni di investimento e versato il deposito minimo, occorre individuare a questo punto la modalità con cui investire in azioni. I metodi in questione sono due:
- l’investimento diretto sul titolo individuato dopo un esame preliminare teso a capirne le effettive potenzialità, ovvero se sia sottostimato sul mercato;
- l’apertura di Contract for Difference (CFD), ovvero classici strumenti derivati che vanno a riflettere in maniera fedele la quotazione di un asset sottostante.
Si tratta di due metodi molto diversi di trading. La differenza più significativa è da ravvisare nel fatto che se con l’acquisto diretto del titolo è possibile lucrare solo in caso di apprezzamento dell’asset, coi CFD si può invece guadagnare anche nel caso inverso, a patto di indovinare l’orientamento del mercato. Si tratta di una differenza di non poco conto.
È opportuno provare con un conto demo
Solitamente, il trader alle prime armi non ha competenze adeguate e la necessaria esperienza per poter resistere alle pressioni dei mercati, che sono tradizionalmente instabili. Per aiutalo a reggere meglio il primo impatto, le piattaforme di trading online offrono uno strumento estremamente utile, ovvero il conto demo.
Per tale si intende la modalità simulata che consente di aprire e chiudere posizioni senza che nelle transazioni sia impiegato denaro reale. Il conto demo è offerto gratuitamente dai broker, in quanto si tramuta in una vera e propria palestra in cui il trader può iniziare a prendere confidenza con il mercato e capirne gli effettivi pericoli.