La maggior parte degli investimenti prevede un qualche tipo di commissione che l’investitore deve pagare: una sorta di ‘tassa’ che intermediari finanziari pongono come regola per poter continuare ad offrire i propri servizi. Anche il veicolo di investimento più semplice viene fornito con una qualche forma di costo del servizio.
La maggior parte dei conti di risparmio, ad esempio, addebita una commissione se non si mantiene un saldo minimo o se si va ad effettuare più di un prelievo al mese. Questo principio, di addebitare una commissione è piuttosto coerente, ovvero riguarda un po’ tutti i comparti del mondo della finanza.
Anche il trading online, ovvero la tipologia di investimento che utilizza la rete per poter funzionare, è sottoposto a commissioni di un certo tipo. Per iniziare ad investire nel trading online è indispensabile fare ricorso a specifiche piattaforme multimediali, broker virtuali che offrono i propri servizi tramite portali e piattaforme virtuali.
Le commissioni nel trading online
Come si può leggere sul portale Videoborsa.net, le commissioni di intermediazione nel trading online corrispondono a quello che un broker addebita per vari servizi, come abbonamenti per ricerche premium e dati di investimento o piattaforme di trading aggiuntive. Alcuni broker vanno anche a calcolare commissioni di manutenzione e inattività.
Ecco perché è indispensabile trovare il broker giusto sia in termini di affidabilità e regolamentazione, che dal punto di vista delle commissioni che va ad applicare. È importante conoscere in modo dettagliato quello che si sta pagando, sia che le commissioni vengano incorporate nei fondi selezionati come rapporto di spesa, sia che vengano addebitate come commissione di intermediazione o di negoziazione quando si procede a vendere e acquistare.
Come scegliere un broker di trading in base alle commissioni
Quindi, la scelta del broker dovrebbe essere dettata dal parametro delle commissioni, ma non soltanto d questo, è bene porre attenzione. L’aspetto più importate resta quello della sicurezza, ovvero della regolamentazione del broker al quale si sta andando ad affidare il proprio capitale di investimento.
Anche i portali delle banche italiane che danno la possibilità ai propri clienti di fare trading tramite la loro piattaforma virtuale, ad esempio, applicano commissioni; il che ovviamente non vuol dire che siano soggetti a rischio che possano far sparire i soldi degli investitori. Anzi, spesso e volentieri sono proprio le piattaforme non in regola, magari operanti con cattive intenzioni, a proporre condizioni vantaggiose in termini di commissioni così da tirar su il più alto numero possibile di nuovi clienti.