I Carabinieri della Stazione Roma Prima Porta hanno effettuato un servizio coordinato di controllo del territorio nella zona tra via Valle Muricana e via Galline Bianche e nei pressi del Cimitero Flaminio, al termine del quale hanno arrestato un cittadino italiano, gravemente indiziato di produzione di sostanze stupefacenti. I militari hanno identificato un centinaio di persone e controllato 47 veicoli, elevato 9 contravvenzioni al codice della strada e sanzionato amministrativamente per un importo di circa 2000 euro, alcuni esercizi commerciali, per il mancato rispetto delle norme in materia di sicurezza alimentare.
Nel corso dei controlli sono stati impiegati Carabinieri della Compagnia Roma Cassia, con l’ausilio dei Carabinieri del Nucleo Cinofili di Santa Maria di Galeria e dei Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione Alimentare, che con il loro importante contributo hanno permesso di effettuare controlli mirati e approfonditi a determinati esercizi.
I Carabinieri della Stazione Roma Prima Porta hanno arrestato un italiano di 46 anni, poiché all’interno della sua abitazione è stata trovata una piantagione di marijuana, composta da 40 piante dell’altezza compresa tra i 90 e i 150 cm, oltre a materiale utile alla coltivazione della sostanza. Inoltre all’interno dell’abitazione sono stati rinvenuti circa 300 grammi di marijuana e 95 grammi di hashish. I militari, grazie anche all’ausilio dei tecnici della ACEA, hanno constatato che l’uomo si era allacciato abusivamente alla rete elettrica pubblica per alimentare le attrezzature utili a produrre la piantagione di marijuana. La droga e il materiale sono stati sequestrati e l’arresto è stato convalidato.
Nel corso del controllo presso i banchi dei fiori del Cimitero Flaminio, sono state denunciate a piede libero altre 3 persone poiché si erano abusivamente allacciate alla rete elettrica pubblica. Il servizio di controllo ha anche interessato due esercizi commerciali dediti alla vendita di generi alimentari, i quali sono stati sanzionati amministrativamente poiché non rispettavano le norme di igiene per ciò che attiene la sicurezza alimentare.