A seguito di una mirata attività d’indagine coordinata della Procura della Repubblica di Roma, i Carabinieri della Stazione di Roma San Pietro hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto, un cittadino di nazionalità moldava di 41 anni, senza fissa dimora, gravemente indiziato di aver appiccato un incendio in un fabbricato ex fornace in disuso in via delle Fornaci, di proprietà del comune di Roma.
I fatti risalgono all’alba di sabato scorso quando una colonna di fumo visibile a distanza e l’odore acre dei fumi hanno attirato l’attenzione di una pattuglia di Carabinieri che hanno fatto scattare l’allarme e intervenire i vigili del fuoco che hanno spento le fiamme. I Carabinieri di San Pietro hanno poi acquisito una preziosa testimonianza da parte di un passante che ha fornito un identikit dell’indagato, riferendo che poco prima lo aveva notato mentre scavalcava la recinzione della struttura in disuso, fare ingresso all’interno dell’edificio e uscire di corsa pochi istanti dopo. Le immediate ricerche effettuate in zona dai militari hanno permesso di individuare un uomo che corrispondeva alla descrizione fornita dal testimone, nei pressi della stazione ferroviaria San Pietro e lo hanno bloccato. La perquisizione sul sospettato ha permesso ai militari di rinvenire quattro accendini. Al termine dei rilievi effettuati dai militari della 7^ sezione del Nucleo Investigativo di Roma, lo stabile, gravemente danneggiato, è stato sottoposto a sequestro.
L’uomo è stato accompagnato in carcere dove il fermo è stato convalidato e dovrà rispondere del reato di incendio. L’attività dei Carabinieri in sinergia con la Procura della Repubblica, prosegue per delineare eventuali indizi di colpevolezza a carico dell’indagato in relazione ad altri 3 incendi avvenuti nella stessa zona, lo scorso mese di settembre.
L’indagine, cosi come le altre di recente conclusesi per il reato in questione, è frutto della elevatissima attenzione sul tema degli incendi da parte della Procura della Repubblica di Roma presso la quale opera un pool di magistrati e investigatori specializzati, a cui l’Arma partecipa con la componente territoriale e con il comparto di specialità dei Carabinieri per la tutela forestale, mettendo in campo tutte le professionalità disponibili per individuare gli autori di un così grave delitto.
Si precisa che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari per cui l’indagato è da ritenersi innocente fino a sentenza definitiva.