Se da un lato il cambiamento climatico sta rendendo autunno e inverno sempre più miti, da quello economico la stagione si preannuncia fredda, anzi rigidissima. Le economie dell’area euro già in difficoltà per colpa di inflazione e bassa crescita, si trovano ora a dover affrontare un altro ostacolo che sembra insormontabile, cioè quello relativo agli aumenti del costo del gas. Tuttavia ci sono delle importanti differenze che hanno a che fare con la dipendenza dal gas importato. In Europa ci sono Paesi che hanno maggiori risorse al loro interno perciò subiscono meno i rincari. Non è però il caso dell’Italia che è invece, assieme alla vicina Germania, uno dei Paesi che importa più gas. Per soddisfare la domanda interna di gas, l’Italia è costretta a importare il 90% di gas, di cui il 40% proviene dalla Russia. Le famiglie per far fronte agli aumenti, possono cercare le migliori offerte gas su Chetariffa.
Quali sono e saranno le mosse del governo
Negli ultimi mesi il governo si è mosso in fretta e furia per limitare la dipendenza dalle importazioni di gas russo, incrementando la quota di gas algerino fino a far diventare il paese del nord Africa il primo fornitore. Allo stesso tempo, ci si è mossi per dare un’accelerata sul fronte delle rinnovabili che, tuttavia, richiede dei tempi tecnici relativi alla realizzazione degli impianti, siano essi fotovoltaici, eolici o idroelettrici.
Tuttavia, le sfide non sono finite perché occorre adesso concretizzare le scelte fatte nei mesi precedenti e continuare con la strategia. In questa visione, anche con il cambio di governo l’ex ministro della transizione ecologica diventa consulente a titolo gratuito proprio per portare avanti i piani intrapresi e garantire continuità. Allo stesso tempo, è fondamentale che a livello europeo ci sia lo stesso interlocutore per attuare le misure previste dal piano sull’energia che, tra i tanti obiettivi, prevede anche l’introduzione di un price cap, cioè un tetto al prezzo del gas che, forse non tutti sanno che, resta ancora una delle principali fonti per la produzione di energia elettrica.
È evidente che anche nel prossimo futuro la politica si dovrà muovere su più fronti per impedire che l’alto costo del gas metta in ginocchio famiglie e imprese; gli scenari possibili sono tanti ma resta imprescindibile modernizzare il Paese investendo sulle rinnovabili, cosa che fino ad ora non è stata fatta o comunque solo in parte.
Gli effetti economici dell’aumento del prezzo del gas
Il gas è una materia prima fondamentale che viene utilizzata da famiglie e imprese nel periodo invernale per riscaldare le abitazioni. In realtà si usa molto anche durante la bella stagione per la produzione di energia elettrica. Nei prossimi mesi ci si aspetta una situazione di stagnazione tecnica dovuta all’incremento di gas e di tutti i beni energetici che portano a una dinamica inflattiva con effetti marcendomici gravi in tutta la zona Euro. Il potere di acquisto e i consumi si riducono, come anche i risparmi. Le imprese perdono competitività perciò la politica deve studiare nuove misure per garantire la tenuta del sistema economico