Cronaca

Atti persecutori, lesioni, minacce e violenza privata a Ladispoli: 35enne nei guai

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin
Ladispoli, sospensione idrica e disagi con l'acqua: info, zone, orari e vie

Ladispoli. La Polizia di Stato, a seguito di approfondite indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, ha eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere nei confronti di un 35enne, gravemente indiziato dei reati di atti persecutori, lesioni, minacce e violenza privata.

Gli agenti della Polizia di Stato del commissariato di Ladispoli, a seguito di approfondite indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, hanno proceduto all’esecuzione di un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Civitavecchia, nei confronti di un 35enne di origini romene, gravemente indiziato dei reati di atti persecutori, lesioni, minacce e violenza privata.

Le vicende che hanno portato all’emissione della misura sono iniziate l’estate scorsa e si sono svolte in alcuni bar e per le vie di Ladispoli. L’odierno indagato, stando alle querele, alle testimonianze ed ai riscontri investigativi, in più occasioni avrebbe vessato alcuni suoi connazionali aggredendoli con varie minacce, alcune delle quali perpetrate mostrando delle armi, colpendoli più volte violentemente. Proprio in merito a quest’ultimo capo di imputazione, le vittime hanno riportato ferite con prognosi fino a 30 giorni.

Le indagini, condotte dagli uomini di via Vilnius con il coordinamento della Procura di Civitavecchia, hanno permesso di identificare il presunto autore e di raccogliere una serie di riscontri che hanno portato la stessa Procura a chiedere ed ottenere dal Giudice per le Indagini Preliminari un’ordinanza cautelare.

La misura è stata eseguita dagli stessi agenti del commissariato Ladispoli che, dopo le pratiche di rito, hanno condotto il 35enne in carcere.

Ad ogni modo l’indagato è da ritenere presunto innocente, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.