Il sindaco Fausto Bassetta ha partecipato questa mattina alla Conferenza dei Servizi tenuta nella sede della Regione Lazio di via del Giorgione a Roma, convocata per l’autorizzazione per l’impianto di termovalorizzazione e recupero energetico da Crd che si trova in territorio del comune di Anagni (via Anticolana) ed è di proprietà della società Marangoni.
Il sindaco Bassetta ha espresso il parere negativo del Comune di Anagni al rinnovo dell’autorizzazione dell’impianto, depositando alla Conferenza dei Servizi le motivazioni che attengono, soprattutto, alla compromessa situazione ambientale del territorio.
Nelle osservazioni presentate dal Comune di Anagni, infatti, con riferimento agli impatti negativi che l’impianto avrebbe sulla qualità dell’aria e sulla potenziale contaminazione dei suoli, viene evidenziato che il sito Marangoni è ricompreso all’interno della perimetrazione del Sin (sito di interesse nazionale) “Bacino del Fiume Sacco” che è in attesa di bonifica.
Inoltre, il Comune ricorda i dati preoccupanti forniti da una recentissima indagine della Procura della Repubblica di Frosinone sulla qualità dell’aria che coinvolge in pieno il territorio anagnino, in base alla quale l’amministrazione comunale dovrà attivarsi con azioni riparatorie.
Ed ancora, il Comune di Anagni segnala l’incidente avvenuto nel 2009 del termocombustore a seguito del quale è stato necessario emettere ordinanze relative a divieto di consumo e commercializzazione, nell’area limitrofa all’impianto, di prodotti alimentari come frutta, verdura, uova, pollame ecc.
Tra le osservazioni, anche un riferimento ad una relazione di Arpa del 2015 che rileva presenza di inquinanti nel territorio dopo episodi di malfunzionamento dell’impianto, ritenuto “una delle possibili cause della contaminazione dei suoli da tali sostanze”, come scrive Arpa nella relazione.
Queste le principali osservazioni in base alle quali il Comune di Anagni ha espresso parere negativo sul rinnovo dell’autorizzazione all’impianto, oltre ad ulteriori controdeduzioni prettamente tecniche.
Il sindaco Bassetta, però, ha voluto rimarcare con forza anche un aspetto “morale” della vicenda, ricordando che la società ha chiuso lo stabilimento produttivo che occupava circa 500 addetti. “Non è accettabile – ha detto in sede di Conferenza dei Servizi – che ad Anagni la società toglie posti di lavoro, ma vuole lasciare un termocombustore“.