Di seguito, i dettagli sulla conferenza informativa sulla balbulzie che si terrà giovedì 2 febbraio a Roma.
I dettagli sulla conferenza
Capita a tutti, nel corso della vita, di sperimentare inceppi o ripetizioni. Questo accade, magari, in situazioni in cui si è molto coinvolti a livello emotivo, durante un discorso in pubblico o in momenti di rabbia e di collera. Per chi balbetta, queste interruzioni o disfluenze sono molto più frequenti, più gravi e vissute in modo molto più frustrante.
La balbuzie è una problematica che può essere causa di difficoltà relazionali e disturbi legati alla sfera emotiva quali ansia, timore del giudizio e bassa autostima, ma che può essere anche superata.
A tale proposito, l’Hotel Ariston di Roma ospiterà, giovedì 2 febbraio, la conferenza informativa tenuta dalla dott.ssa Chiara Comastri.
«La letteratura attualmente considera la balbuzie come un disturbo del neurosviluppo, complesso e multifattoriale» spiega la dott.ssa Comastri – Psicologa ex balbuziente, tra le maggiori esponenti italiane con esperienza ventennale nel trattamento della balbuzie – «sul quale agiscono fattori fisiologici, linguistici, psico-emotivi e ambientali. In alcuni casi, scompare durante l’infanzia, in altri diventa persistente e si prolunga anche nell’età adulta» continua «La persona che soffre di balbuzie persistente sa esattamente quello che vuole pronunciare, ma sa altrettanto chiaramente che ci sarà un suono o una parola che non riuscirà a dire. Pertanto, la disfluenza che gli altri avvertono non è altro che la migliore soluzione che la persona ha trovato in quel momento per risolvere il problema e superare la preoccupazione percepita nel pensiero nel pronunciare un certo suono» conclude.
Come incide la balbuzie sulla qualità della vita di una persona?
La balbuzie può condizionare pesantemente la qualità della vita della persona che ne soffre. La reale difficoltà di comunicare può portare chi balbetta a chiudersi in sé stesso, a porsi dei limiti in ambito formativo e lavorativo rinunciando, ad esempio, a scegliere il percorso di studi più affine alle proprie inclinazioni, ad incarichi prestigiosi o di responsabilità in cui dovrebbe esporsi ed essere assertivo, oppure a creare forti limitazioni nella vita privata e sociale: non intessere relazioni per la paura di essere rifiutato a causa della balbuzie o non partecipare a discussioni di gruppo per il timore di bloccarsi davanti a tutti nel corso di una conversazione.
Il trattamento della balbuzie può essere affrontato a qualsiasi età: prescolare, scolare e adulta. Sono davvero molte le persone che avendo superato la disfluenza in seguito al percorso di riabilitazione, hanno modificato la considerazione che avevano di loro stesse e hanno compiuto scelte importanti che non avevano osato fare in precedenza: cambiare facoltà universitaria e lavoro o intraprendere quello per cui erano davvero portate e a cui avevano rinunciato.
Le ricerche scientifiche sono, comunque, unanimi nell’affermare che l’intervento precoce aumenti la probabilità di risoluzione del disturbo: è stimato, infatti, che se si interviene entro i primi quindici mesi dall’insorgenza della balbuzie, le possibilità di un completo recupero sono molto elevate.
È possibile intervenire per superare la balbuzie?
Qualsiasi siano le cause che hanno provocato la balbuzie è certamente possibile intervenire e affrontare tale disturbo agendo proprio di sugli aspetti psico-emotivi e modificando i fattori ambientali che influenzano la persistenza della disfluenza.
Il percorso terapeutico per la balbuzie
È di rilevante importanza che il percorso che si affronta permetta di creare abitudini nuove e sane che consentano di eliminare la disfluenza e godere di una piena libertà comunicativa e relazionale.
Il trattamento deve andare a rimuovere le consuetudini e gli schemi mentali disfunzionali utilizzati sino a quel momento, per sperimentare un approccio alla gestione della propria comunicazione e di molte aree della vita differenti da quelle in cui ci si è trovati per anni.
In particolare è importante permettere alla persona di non sentire più la sensazione del blocco anticipatorio che si manifesta in mente (prima ancora che nella parola) ed insegnare ad utilizzare l’ansia e l’emotività a proprio vantaggio, potenziando, così, sia le abilità comunicative personali che l’autostima e rendendo la persona in grado di parlare fluidamente in ogni situazione.
L’incontro, a ingresso gratuito, avrà proprio l’obiettivo di approfondire tale tematica.
L’ausilio di video e testimonianze consentirà, inoltre, di essere guidati nella comprensione di quali siano le cause che danno origine al blocco, quali siano i meccanismi interni e psicologici coinvolti in chi balbetta e cosa sia possibile fare per superare l’inceppo.
La conferenza avrà inizio alle ore 18.30. È gradita la prenotazione per facilitare la preparazione del materiale che verrà messo a disposizione dei partecipanti.
Per ricevere informazioni dettagliate e confermare la propria presenza è possibile contattare lo 011 0466223 o il 327 4915008 oppure scrivere a [email protected].