Continuano incessanti le attività d’indagine volte ad individuare i responsabili degli odiosi reati commessi in danno degli anziani.
Gli agenti della Polizia di Stato della Squadra mobile di Roma e del XIV Distretto Primavalle, a seguito di approfondite indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno proceduto all’esecuzione di un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Roma, nei confronti di un 41enne italiano gravemente indiziato dei reati di rapina impropria e lesioni aggravate ai danni di una donna anziana.
Cosa è successo
Nello scorso mese di novembre un’anziana donna di ottantotto anni riceveva sulla propria utenza fissa una chiamata da parte di un uomo che, asserendo di essere il nipote, riferiva di avere “grossi problemi” e le chiedeva la somma di 30.000 euro mettendola così in forte stato di agitazione. Poco dopo l’uomo, approfittando della condizione di fragilità dell’anziana donna, si presentava nell’abitazione della stessa facendole intendere di parlare al telefono con il nipote e la donna, preoccupata per quanto raccontato dallo stesso, gli consegnava 9.000 euro in contanti, praticamente i risparmi presenti in casa.
Il figlio dell’anziana donna, vedendo sul suo cellulare la scena attraverso delle telecamere istallate a casa, si è recato immediatamente in soccorso della madre, trovando lo sconosciuto nell’atto di lasciare l’abitazione. L’uomo, per darsi poi alla fuga, ha spinto in terra sia lui che la madre, provocando a quest’ultima una ferita alla testa. Sul posto sono giunti immediatamente i poliziotti della sezione volanti e, poiché l’anziana donna presentava un vistoso ematoma e vari graffi sulle mani, hanno richiesto l’intervento del 118 che constatava un trauma cranico e varie lesioni alle mani.
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Grazie ai rilievi tecnici eseguiti nell’immediatezza dagli agenti della Polizia Scientifica ed all’attività d’indagine condotta dagli uomini del Distretto Primavalle e della Squadra Mobile capitolina, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Roma, si è potuto identificare tempestivamente il presunto autore e raccogliere una serie di riscontri che hanno portato la stessa Procura a chiedere ed ottenere dal Giudice per le Indagini Preliminari un’ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita ieri dagli agenti di Polizia.
Ad ogni modo l’indagato è da ritenersi presunto innocente, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.
Per dovere di cronaca, e a tutela degli indagati, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indagati.
Foto di repertorio