Cronaca

Maltrattamento e uccisione di animali: citati in giudizio i fratelli Bianchi

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Maltrattamento e uccisione di animali: citati in giudizio i fratelli Bianchi

La Procura di Velletri ha disposto la citazione in giudizio per Marco e Gabriele Bianchi, i due fratelli già in carcere per la morte di Willy Monteiro Duarte: i due giovani sono accusati di maltrattamenti sugli animali. La denuncia era stata fatta dall’Enpa, che ora ne riporta la notizia.

Fratelli Bianchi e maltrattamento di animali, Enpa: “Noi avevamo denunciato ora la Procura li ha citati in giudizio”

Si erano accaniti con crudeltà contro alcuni animali, uccidendoli in modo brutale e immortalando il tutto con video e foto. La Protezione Animali aveva presentato denuncia tramite l’avvocato Claudia Ricci per maltrattamento ed uccisione di animali nei confronti dei fratelli Bianchi, attualmente in carcere per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte e ora la Procura di Velletri ha disposto la citazione in giudizio per i due fratelli e l’udienza si terrà il 13 giugno prossimo.

“La Procura nella citazione a giudizio dei due imputati ha riconosciuto la crudeltà con cui hanno cagionato la morte della pecora e dell’uccello. E’ molto importante – afferma Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa – e per questo con il nostro ufficio legale denunciamo sempre, non solo perché è giusto che costoro paghino anche per questi orribili reati ma anche perché ancora una volta emerge una realtà che l’Enpa solleva da sempre in tutti i fori e di cui si parla ancora troppo poco: coloro che torturano e uccidono gli animali sono le stesse persone che poi si scagliano con violenza sugli esseri umani. E’ ora che venga riconosciuta la pericolosità sociale delle persone che maltrattano e uccidono gli animali”.

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Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.

Foto di repertorio