Di seguito, la nota stampa dell’UGL-PL sull’arresto avvenuto a Taranto.
La nota stampa dell’UGL-PL
È rimbalzato su tutti i social e diverse testate giornalistiche, l’intervento compiuto ieri da una pattuglia della Polizia Locale di Taranto sulla base di un video amatoriale che ritrae gli agenti municipali porre in stato di fermo un corriere a seguito della contestazione di una sosta irregolare col proprio furgone sulle strisce pedonali in corrispondenza dello scivolo per disabili.
Nel video si vede e si sentono anche le prese di posizione di alcuni passanti contro quella che è sembrato apparire un abuso del comportamento degli agenti che sono dovuti arrivare all’uso delle manette, anche in presenza di una volante della P.S. intervenuta sul posto.
“Sull’aspetto giudiziario e fosse anche disciplinare, ci sarà modo di fare chiarezza ma certo non si può fare gogna mediatica o processi sommari da tastiera senza contezza dei fatti – insorge il Coordinamento Nazionale UGL-PL – ricordando che è comunque previsto il fermo per identificazione in caso di determinate condizioni per il rifiuto di generalità, arrivando pure all’accompagno coatto presso gli uffici di polizia”. Paradossale però appare il distinguo che in alcuni casi viene fatto se tale intervento fosse compiuto dalle Forze dell’ordine (cioè P.S., GdF, Carabinieri) anziché dalla Polizia locale e su questo aspetto interviene Sergio Fabrizi Coordinatore Nazionale UGL-PL che in una nota evidenzia l’ignoranza che ancora persiste sulla figura del poliziotto locale.
“Diventa allarmante quando la confusione dei ruoli, compiti e doveri viene fatta da addetti ai lavori, come è capitato di sentire ieri dalla stimata criminologa, d.ssa Bruzzone, nel corso della trasmissione Ore 14 su Rai2, in cui ha dichiarato, nella sua valutazione dell’accaduto, che la forza usata dai colleghi non rientra nelle loro funzioni, ma che bene avrebbero fatto a limitarsi al fermo del veicolo ma non a quello della persona che compete a Polizia e Carabinieri.
Questo fa apparire come l’attuale normativa sulla Polizia locale risalente al 1986 non sia chiara sulle nostre funzioni, nonostante ci riconosca le qualifiche di polizia; né sia più attuale in riferimento alle sopravvenute responsabilità in tema di sicurezza urbana introdotte dalle riforme stilate recentemente dai ministri dell’Interno Minniti e Salvini, per cui è improcrastinabile una nuova legge quadro che chiarisca una volta per tutte doveri e diritti dei 60.000 poliziotti locali, chiamati così ancora da pochi come sento sempre fare il corretto conduttore della trasmissione” – conclude il sindacalista.