Domenica pomeriggio 5 marzo u.s., sono stati effettuati controlli da parte del Commissariato Distaccato di Pubblica Sicurezza di Colleferro nelle zone di Valmontone, Artena e Colleferro.
In particolare, a Colleferro, l’attenzione è stata attirata da una Fiat Grande Punto il cui conducente effettuava un’inversione di marcia contromano. Nonostante l’accensione dei segnali luminosi ed acustici è risultato disagevole fermare l’autovettura.
I dettagli
Durante gli accertamenti di rito, il prevenuto non è riuscito a giustificare l’errata manovra, peraltro sanzionata severamente dal Codice della Strada, anche con il ritiro e sospensione della patente di guida. Nel corso del controllo documentale, il conducente dell’autovettura Fiat Grande Punto ha palesato un atteggiamento in evidente stato di alterazione psico – fisica ed una sintomatologia specifica di chi aveva assunto ed abusato di sostanze alcoliche, in particolare: emanava un forte alito vinoso ed aveva difficoltà a mantenersi in equilibrio.
Tenuto conto di quanto sopra, il conducente dell’autovettura è stato sottoposto alla prova dell’alcooltest con apparecchiatura etilometro debitamente omologata e revisionata.
Le due prove effettuate ad un intervallo di tempo non inferiore a 10 minuti, hanno determinato P. E. in stato di ebbrezza alcoolica, poiché ha superato ben oltre il limite fissato in 0,5 g/l. Infatti, in entrambe le prove risultava avere un tasso alcolemico prossimo al 3.0 g/l, ossia uno stato di incoscienza.
Atteso quanto sopra, P.E. veniva deferito all’A.G. di Velletri ex art. 186 co. 2° lett. b) del C.d.S. ‘Guida sotto l’influenza dell’alcool’ e come sanzione accessoria gli è stata ritirata la patente di guida per la conseguente sospensione.
Sul sedile anteriore vi era il figlio minore di anni 4, il quale in buone condizioni di salute veniva affidato alla nonna materna.
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Un altro episodio analogo si era verificato il giorno di Ferragosto dell’anno precedente, quando verso le ore 01:00, per le vie del centro della città di Anzio, l’uomo è stato sorpreso sempre col figlio minore in uno stato di ubriachezza da parte del personale del Commissariato Distaccato di Pubblica Sicurezza di Anzio – Nettuno.
In entrambe le circostanze è stata informata la Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni.
Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.
Foto di repertorio