Nelle prime ore della mattina odierna la Squadra Mobile di Roma e il G.I.C.O. della Guardia di Finanza, a conclusione di articolate indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, nei confronti di quindici soggetti appartenenti ad un’organizzazione criminale, ben strutturata sul territorio nazionale, dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. I provvedimenti cautelari scaturiscono da parallele indagini, condotte in stretta sinergia dal Nucleo di Polizia Tributaria-Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata e dalla Squadra Mobile. In una prima fase, gli specialisti del G.I.C.O. hanno scoperto un’associazione di narcotrafficanti italo-guatemalteca, con collegamenti in Colombia, che si è resa responsabile di plurime importazioni di cocaina destinata alle piazze di spaccio di Roma (operazione denominata “USERNAME”).
Nella loro continua ricerca di forniture di cocaina, gli indagati hanno dimostrato una notevolissima disponibilità di capitali illeciti per finanziare le importazioni di sostanza stupefacente e utilizzato le più moderne tecnologie per le loro comunicazioni riservate, che avvenivano tramite smartphone BlackBerry, dotati di un proprio software di conversazione via chat – “pin to pin”. Tuttavia, grazie ad un’efficace azione di intelligence, i finanzieri sono riusciti a superare l’ostacolo e ad acquisire numerosi ed importanti riscontri investigativi, dimostrando che lo stupefacente importato in Italia era trasportato da corrieri guatemaltechi che occultavano la droga all’interno di capi d’abbigliamento, anche di tipo tecnico (ad esempio, tute da motocross).
Nel dettaglio sono state accertate 7 importazioni di narcotico, di cui 4 oggetto di interventi repressivi, per un totale di oltre kg. 12 di cocaina sequestrata e 4 corrieri arrestati in flagranza di reato.
L’indagine “Fire&Ice–UP”, condotta dalla Polizia di Stato, è scaturita dalla collaborazione tra la Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Roma e la D.E.A. (Drug Enforcement Administration), l’Agenzia federale statunitense specializzata nel contrasto al narcotraffico internazionale, che indagava su un cartello colombiano proprietario di varie società di import/export utilizzate come “copertura” per spedire la cocaina dalla Colombia in Europa attraverso i porti colombiani di Barranquilla e Santa Marta.
La sinergia tra gli uffici investigativi ha permesso di smantellare un’associazione per delinquere a carattere transnazionale operante nella Capitale in contatto con organizzazioni estere con sede in Sud America. La droga, cocaina purissima, spedita dalla Colombia in Spagna, veniva trasportata in Italia a mezzo corrieri Sud-Americani. I tracciati bancari, le intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno permesso di ricostruire la filiera del riciclaggio lungo la rotta Roma-Venezuela-Colombia e di ricostruire le alleanze tra i narcos esteri e l’organizzazione criminale capitolina.