Rischia una condanna per stupro chi ottiene un rapporto sessuale dalla moglie che ha paura a dire di no. Non è necessario il dissenso esplicito della donna: sufficiente il timore della reazione di lui. È quanto stabilito dalla Corte di cassazione che, con la sentenza 1170/23 pubblicata il 21 marzo 2023, ha respinto il ricorso di un uomo che era riuscito a congiungersi con la moglie solo perché lei temeva le conseguenze.
La vicenda riguarda un uomo violento che teneva spesso sotto minaccia la partner. Spesso i due avevano rapporti sessuali perché, viene ricostruito in sentenza, lei aveva paura a dire di no. Gli Ermellini hanno confermato l’intero impianto accusatorio respingendo ogni obiezione mossa dalla difesa.
Per gli Ermellini, infatti, di cui ha scritto il sito Cassazione.net, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il motivo è fondato e, al riguardo, hanno ricordato che “in tema di violenza sessuale, il mancato dissenso ai rapporti sessuali con il proprio coniuge, in costanza di convivenza, non ha valore scriminante quando sia provato che la parte offesa abbia subito tali rapporti per le violenze e le minacce ripetutamente poste in essere nei suoi confronti, con conseguente compressione della sua capacità di reazione per timore di conseguenze ancor più pregiudizievoli, dovendo, in tal caso, essere ritenuta sussistente la piena consapevolezza dell’autore delle violenze del rifiuto, seppur implicito, ai congiungimenti carnali”.