Cronaca

Droga a Pomezia, i controlli: arrestate quattro persone

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I Carabinieri della Compagnia di Pomezia, nel corso di servizi straordinari di controllo del territorio per la prevenzione dei reati nell’ambito del comune di Pomezia svolti nel corso della settimana, hanno arrestato quattro persone ed in particolare un 31enne di Aprilia ed un 21enne di Roma, entrambi indiziati di resistenza a pubblico ufficiale ed uno solo di porto abusivo di arma bianca, insieme ad un 22enne di Roma indagato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ed un 45enne di Ardea perseguito per spaccio di sostanze stupefacenti.

I controlli a Pomezia

In particolare, nella notte di mercoledì, i primi due soggetti, transitando in auto per le vie di Pomezia, non si fermavano all’alt imposto da una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile, dando inizio ad un pericoloso inseguimento che si concludeva nel comune di Aprilia, ove i due, abbandonata la vettura, tentavano di fuggire a piedi venendo subito bloccati dagli operanti. Nella circostanza, inoltre, uno di essi veniva trovato in possesso di un grosso coltello e l’altro di una dose di stupefacente per uso personale.

E ancora, nel pomeriggio della stessa giornata, una pattuglia della dipendente Aliquota Radiomobile, perlustrando il centro urbano, notava un ragazzo, noto alle Forze dell’Ordine, che camminava con atteggiamento sospetto sulla pubblica via. Il giovane, vedendo avvicinarsi i Carabinieri intenzionati a procedere al suo controllo, lasciava cadere a terra un panetto di 100 gr di hashish, venendo subito bloccato e tratto in arresto.

Infine, nell’ambito di controlli presso una nota piazza di spaccio, un equipaggio dell’Aliquota Radiomobile notava il 45enne di Ardea uscire da un condominio ed avvicinarsi con atteggiamento sospetto ad un’autovettura in sosta, con a bordo un giovane al quale veniva ceduta una dose di cocaina in cambio di denaro. Immediatamente bloccato, il pusher veniva trovato in possesso di altre 6 dosi di cocaina e 9 di crack e tratto in arresto.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.