Anche in questo fine settimana i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sora, unitamente ai colleghi delle Stazioni di Monte San Giovanni Campano e Vicalvi, hanno effettuato delle perquisizioni e dei controlli avvalendosi dell’importante contributo delle unità cinofile del Nucleo di Santa Maria di Galeria che, con un’unità cinofila antidroga, ha coadiuvato il personale nelle ricerche e nelle verifiche.
I controlli antidroga
Con i Carabinieri della Stazione Monte San Giovanni Campano sono stati effettuati, con il fondamentale contributo di Gipsy e della sua conduttrice, delle ispezioni nelle aree di aggregazione cittadine non distanti dagli istituti scolastici e nei vicoli del centro storico, al fine di individuare i luoghi dove potesse avvenire lo spaccio o l’assunzione di sostanze stupefacenti.
Poi, a seguito di un controllo effettuato alla circolazione stradale, i Carabinieri si sono spostati presso un’abitazione dove hanno effettuato una perquisizione.
È stato proprio Gipsy a segnalare delle tracce di sostanza nell’autovettura fermata e a trovare, poi, nell’armadio della stanza di uno dei due occupanti il mezzo, all’interno di un giubbotto una porzione di ovulo di hashish per circa 10 grammi. Nella soffitta poi ha segnalato ai Carabinieri della Stazione dei residui di hashish e marijuana per circa due grammi complessivi.
Due persone, un 48enne ed un 23enne di Monte San Giovanni Campano sono stati segnalati alla Prefettura di Frosinone quali utilizzatori di stupefacenti.
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Successivamente Gipsy ed il suo conduttore si sono spostati su Sora, dove con i colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Stazione di Vicalvi hanno effettuato controlli nelle aree di Piazza Santa Restituta, Piazza Alberto La Rocca, Piazza Meier Ross e poi nei vicoli più nascosti del centro storico.
Controllate sia le persone che i singoli luoghi, alla ricerca di eventuali nascondigli utilizzati dai piccoli spacciatori, nei confronti dei quali è in corso una continua azione di contrasto, nel tentativo di fronteggiare e reprimere il fenomeno e rendere sempre più difficile l’approvvigionamento di droghe, soprattutto da parte dei giovani.
Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.