La scelta dell’asilo nido o della scuola dell’infanzia per i propri figli rappresenta per i genitori un momento molto delicato e complesso, determinante per la crescita e lo sviluppo cognitivo, psicologico, fisico e relazionale del bambino. Ma non solo. Nell’individuare la struttura, le famiglie devono tenere conto non solo delle esigenze dei più piccoli ma anche degli adulti stessi, trovando una soluzione che possa semplificare la gestione quotidiana e favorire l’equilibrio tra la vita professionale e quella trascorsa con i propri cari.
Una situazione che si fa ancor più complessa nella grandi città, nelle quali le variabili che contribuiscono alla decisione finale sono molte di più rispetto ai piccoli centri.
I fattori determinanti per l’asilo nido a Roma
Come accennato in precedenza, scegliere l’asilo nido nelle grandi metropoli comporta una approfondita analisi delle caratteristiche della città stessa che da una parte possono facilitare l’organizzazione familiare mentre dall’altra complicarla enormemente, come nel caso di Roma.
Nel decidere la scuola dell’infanzia per il proprio figlio a Roma, infatti, le mamme e i papà devono in primis tenere conto della grandezza urbana della Capitale, elemento non trascurabile alla luce anche del traffico e delle difficoltà a livello di viabilità della Città Eterna. L’ideale sarebbe individuare una struttura non distante dal proprio domicilio, così da poter gestire al meglio gli orari di ingresso e uscita dalla scuola. Parallelamente, però, non si può non contemplare anche la distanza dal proprio posto di lavoro, così da poter intervenire prontamente anche in caso di eventuali problemi per il bambino all’interno dell’asilo nido.
Altro fattore molto importante riguarda ovviamente i programmi pedagogici e lo staff coinvolto nell’educazione del bambino. Roma, come gli altri capoluoghi, ha una popolazione multietnica e, in quest’ottica, è necessario che il proprio figlio possa apprendere fin da subito quei concetti che ormai fanno parte della società odierna, come il rispetto per le culture diverse, l’inclusione e la solidarietà.
La vicinanza alle famiglie è un’altra variabile fondamentale per la decisione finale. Trovare un asilo nido che garantisce una flessibilità di orario, in particolare di uscita, la presenza di una mensa e servizi accessori come centri estivi e soggiorni estivi, offre ai genitori la possibilità di poter organizzare al meglio la giornata lavorativa, potendo fare a meno anche del baby sitting o dell’aiuto dei nonni anche in quei periodi in cui tutto diventa più complicato, come in estate quando le scuole sono chiuse e il bambino ha molto tempo libero da occupare.
Infine, la comunicazione. E’ indispensabile individuare una struttura che si tenga in costante contatto con le famiglie, per condividere la crescita del bambino, informare su eventuali criticità e trovare soluzioni efficaci sulla base di un continuo dialogo tra le parti.
Gli Asili nido a Roma
Malgrado la situazione in Italia degli asili nido sia ben nota da tempo, con l’offerta pubblica e privata che spesso non riesce mai a coprire la totalità delle richieste di iscrizioni, Roma riesce a soddisfare il 45% delle domande, piazzandosi ben al di sopra della soglia minima richiesta del 33% dall’Unione Europea, facendo anche meglio della media nazionale che arriva a circa il 27%. (qui la mappa asili nido di Roma).
La Capitale, però, vive di grandi diseguaglianze se guardiamo alla distribuzione sul territorio degli asili nido. Complessivamente, sommando sia l’offerta pubblica che privata, a Roma troviamo poco più di 830 asili nido e scuole dell’infanzia, con alcuni Municipi, in particolare il tredicesimo, il quarto e il decimo, che hanno percentuali in linea con la media cittadina, oltre il 40% di copertura, mentre altri, come il Municipio quindici e il sesto, in cui il dato cala drasticamente, con percentuali vicine al 20%, molto lontani dalla soglia UE precedentemente citata.
A livello regionale, invece, il Lazio può vantare un 34% di copertura delle domande di iscrizioni, ma anche qui la situazione deve essere analizzata nello specifico, per evidenziare come alcune zone e piccoli Paesi siano completamente sprovvisti di strutture dedicate all’educazione infantile, mettendo in crisi le famiglie e costringendole a percorrere molti chilometri per poter far frequentare l’asilo nido ai propri figli.