E’ vietato percepire il reddito di cittadinanza ai titolari di partita Iva. È quanto affermato dalla Corte di cassazione che, con la sentenza 15259/23 pubblicata il 12 aprile 2023, ha respinto il ricorso di un piccolo imprenditore agricolo.
La sentenza della Corte di Cassazione
I giudici della terza sezione penale, infatti, di cui ha scritto il sito Cassazione.net, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, hanno confermato il sequestro sul piccolo imprenditore agricolo spiegando che ai fini della configurabilità del reato, è necessario che il mendacio o l’omissione abbiano avuto una efficienza causale ai fini della erogazione del beneficio, in quanto, sia pure nella ricordata prospettiva della verifica della astratta possibilità di sussumere il fatto attribuito alla ricorrente nella ipotesi di reato contestata.
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Il Tribunale di Vibo Valentia ha dato atto della rilevanza della omissione da parte della ricorrente e della sua, quantomeno potenziale, incidenza sull’entità dei redditi della ricorrente medesima, in tal modo dando conto in modo sufficiente sia della strumentalità della omissione (quindi della sussistenza del dolo specifico richiesto dal secondo degli orientamenti ricordati); sia della sua idoneità a consentire di ritenere configurabile il reato ipotizzato a carico della ricorrente, stante la chiara rilevanza in tale prospettiva dell’esercizio di una attività di impresa, anche in pendenza degli accertamenti in ordine ai ricavi dalla stessa generati e ai redditi che ne fossero derivati in favore della ricorrente.
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