Chiunque abbia preso una multa per eccesso di velocità sa, se si è avventurato nella lettura del verbale, che dalla velocità rilevata dall’apparecchiatura (autovelox, telelaser, tutor) bisogna sottrarre il 5% con un minimo di 5 km/h. Se dopo aver effettuato questa operazione il risultato sarà superiore al limite, scatta la multa. Altrimenti, l’automobilista è salvo.
I dettagli
È la famosa tolleranza, prevista dall’articolo 345 del Regolamento di esecuzione del Codice della Strada, dove si legge: “È disposto che per gli accertamenti della velocità, qualunque sia l’apparecchiatura utilizzata, al valore rilevato sia applicata una riduzione pari al 5% con un minimo di 5 km/h”. Nella pratica, una rilevazione di 116 km/h diventa, ai fini dell’eventuale violazione e delle relative sanzioni, 110,20 km/h (-5 km/h). Storicamente, le misurazioni sono effettuate all’unità di km/h. Il bisogno di soldi – pardon, la sicurezza stradale e l’evoluzione tecnologica – stanno però imponendo misurazioni più raffinate. Insomma, come nelle competizioni automobilistiche si viaggia sul filo dei millesimi, nei controlli della velocità si è passati a considerare i decimali.
È quello che fa, per esempio, a Trepuzzi, il Kria T-Exspeed V2.0, che dalla mezzanotte del 23 maggio 2022, funzionante 24 ore su 24, controlla la velocità media dei veicoli che transitano sul tratto della S.S. 613 (superstrada Lecce – Brindisi) in direzione Lecce al Km. 24+250, il principale asse stradale che collega la provincia di Lecce con il resto dell’Italia. Siamo solo a pochi kilometri dal capoluogo del Salento, sulla superstrada a due carreggiate con due corsie per senso di marcia. Ebbene, questo famigerato apparecchio ha “multato” un cittadino perché “eccedeva di km/h 0,2 il limite imposto” di 110 km/h. Dunque, la tagliola è scattata per appena 2 decimi di chilometro all’ora in più.
La sicurezza stradale e il rispetto del Codice della strada vengono prima di tutto, però…anche se la Cassazione con ordinanza 3698/2019 ha stabilito niente multa per chi sgarra di poco. Quindi, nessuna sanzione per chi guidava ma, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, la vicenda la dice lunga su quanto continuino ad essere fallaci i sistemi di rilevazione elettronica delle infrazioni, nonostante i progressi della tecnica. Insomma, un motivo in più per continuare nella lotta contro l’abuso che si fa di questo tipo di accertamenti, tra la risata che inevitabilmente ingenera la notizia e la miriade di ricorsi che continuiamo a predisporre contro le rilevazioni effettuate con queste macchinette infernali.
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