I Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina, ad esito di un’articolata attività d’indagine, coordinata dalla procura della Repubblica di Roma, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto, disposto dal Pubblico Ministero, due cittadini romeni, un 38enne e una 23enne, gravemente indiziati dei reati di furto con destrezza
L’intervento dei Carabinieri
La coppia è ritenuta responsabile di due furti ai danni di due note gioiellerie del centro storico di Roma, consumati tra ottobre 2022 e febbraio 2023, quando furono asportati un orologio e una collana di ingente valore – circa 110.000 euro. In un momento di distrazione dei dipendenti, i due sono gravemente indiziati di aver prelevato rapidamente l’orologio e l’anello esposti in una vetrina lasciata aperta.
A seguito delle denunce presentate dai titolari delle attività, i Carabinieri Coordinati dalla Procura di Roma, hanno iniziato ad indagare partendo dall’acquisizione delle riprese delle telecamere di videosorveglianza nei negozi e lungo le vie limitrofe, che hanno permesso di collegare la coppia ad entrambi i furti. I militari hanno ricostruito che gli indagati già alcuni giorni prima avevano fatto diversi sopralluoghi presso le attività commerciali, addirittura entrando all’interno per “studiare” e capire come meglio agire. Dopo i furti, poi, la coppia si sarebbe allontanata da Roma facendo perdere le proprie tracce.
Grazie all’attenta analisi delle immagini acquisite, i Carabinieri sono riusciti ad intercettare i loro spostamenti, accertando che, più volte, la coppia si sarebbe spostata dalla Capitale in direzione nord Italia, e sono riusciti a risalire alla loro identità.
Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina hanno scoperto che gli indagati erano tornati a Roma, dove alloggiavano in un camping in via di Malafede e hanno attivato una serie di servizi di pedinamento e osservazione per rintracciarli.
Lo scorso pomeriggio, infatti, i Carabinieri li hanno sorpresi mentre, appena usciti da un bungalow, stavano caricando diversi bagagli su un’autovettura e per evitare che si mettessero di nuovo in viaggio e allontanarsi, li hanno fermati su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Il 38enne e la 23enne sono stati portati in carcere dove il loro fermo è stato convalidato.
Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.