La nuova variante Omicron XBB.1.16 è caratterizzata da un nuovo sintomo che viene spesso confuso e che più probabilmente colpisce i bambini: il prurito agli occhi. La nuova variante omicron XBB.1.16, nota anche come “Arcturus”, è stata classificata come “variante sotto osservazione” dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ed è nella lista di controllo dal 22 marzo. I primi casi della variante altamente contagiosa XBB.1.16 sono stati segnalati anche in Italia a marzo.
Soprattutto ora, nella stagione delle allergie, il sintomo viene spesso confuso con una reazione allergica. Preoccupazione per la nuova variante Covid-19 prima dell’inizio dell’estate
L’ultima variante, considerata ancora più trasmissibile delle precedenti, è una sottovariante omicron e porta con sé un nuovo sintomo che altre varianti non avevano mai visto prima: prurito agli occhi – fino alla congiuntivite. “Il profilo ‘Arcturus’ è molto simile a XBB.1.5. Ha un’ulteriore mutazione nella proteina spike, che ha mostrato una maggiore infettività e potenzialmente una maggiore patogenicità in studi di laboratorio”, afferma Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico dell’OMS per il COVID-19. “Quindi è un virus che stiamo osservando e lo stiamo osservando perché ha potenziali cambiamenti che stiamo osservando da vicino”.
Secondo gli esperti, mentre XBB.1.16 ha una velocità di trasmissione più elevata rispetto ai ceppi precedenti, non ha ancora mostrato segni di malattia più grave. “Non abbiamo visto alcun cambiamento nella gravità negli individui o nelle popolazioni, ma questo è perché disponiamo di sistemi per impostare il tracciamento delle varianti. Tuttavia, la variante è caratterizzata da un nuovo sintomo: la congiuntivite. Inoltre, la comparsa di questo sintomo coincide con l’inizio della stagione delle allergie , che può portare a grande confusione. Nei paesi in cui la prevalenza è aumentata, compresa l’India, il prurito o gli occhi “appiccicosi” sono stati riscontrati più comunemente nei bambini. Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” auspica collaborazioni globali per valutare la trasmissibilità, l’immunità, la gravità e l’impatto deglii interventi, inclusi diagnostica, terapie e vaccini.