Come ogni anno anche in questa stagione il finale di campionato di Serie B sta riservando grandi colpi di scena e gare avvincenti. In testa alla classifica del campionato cadetto, però, c’è solo il Frosinone che sta confermando il suo anno magico e preparandosi al rush finale per la volata verso la Serie A. Un risultato forse inaspettato, non certo preventivabile da appassionati e tifosi. E neanche dai professionisti. Infatti le indicazioni di siti di pronostici o di un comparatore di bonus offerti dai bookmakers a inizio stagione indicavano il Frosinone tra le squadre certamente in lotta per poter ambire alla massima Serie italiana ma non quella che avrebbe guidato la classifica per quasi tutta la stagione. Ad inizio campionato, infatti, le maggiori indiziate per contendersi il titolo di regina del campionato erano Genoa, Cagliari e Parma, tra l’altro le squadre che più avevano investito in estate. E invece a comandare sono i due campioni del Mondo 2006 Fabio Grosso per il Frosinone e Alberto Gilardino per il Genoa, seguiti dalle sorprese del Bari di Michele Mignani e del Sudtirol, Pierpaolo Bisoli.
Puntare sui giovani
Ormai sembrano esserci pochi dubbi. A meno di colpi di scena incredibili sarà il Frosinone a sollevare il trofeo di campione della Serie B 2022/2023. Ma qual è il segreto del successo della squadra laziale? Innanzitutto è un successo costruito non da un giorno all’altro ma competendo sempre ad alti livelli in cadetteria. E poi ci sono due ragioni di ordine tattico e strategico. Dal punto di vista della tattica, Grosso è riuscito a liberarsi dal timore di cambiare atteggiamento nello schema e nella gestione della squadra, elemento che lo aveva limitato nella sua carriera. Così ha modellato una squadra capace di utilizzare il suo classico gioco con il 4-3-3, aprendosi anche a un 4-2-3-1, che offre in questa squadra maggiore imprevedibilità e soluzioni d’attacco diverse. Ma soprattutto l’elemento più caratterizzante della squadra di Grosso sono proprio i suoi protagonisti. L’allenatore romano, spinto dall’esperienza e dal fiuto del direttore generale Guido Angelozzi, ha composto una rosa con un gruppo solido di giocatori esperti e rodati per la categoria mixato a giovani di talento e dalle grandi speranze. Se si analizza nello specifico la rosa del Frosinone, infatti, l’età media della squadra è tra le più basse della categoria: 24 anni. Tanto che gli slot dedicati agli over 23 addirittura non sono tutti occupati. E sono giocatori che hanno già un passato importante in Serie B e nonostante la giovane età sanno dare lustro e qualità al gioco di squadra. Gente come Moro, Ciervo e Turati. O ancora come Samuele Mulattieri, appena ventiduenne ma già un trascinatore della squadra e che anche in Nazionale Under 21 si sta dimostrando bomber ad alti livelli. Giocatori forti e talentuosi che sfruttano la scia dell’esperienza e della qualità di giocatori come Roberto Insigne e Fabio Lucioni.
Frosinone verso la Serie A, come gioca la squadra di Grosso
Tra gli elementi caratterizzanti della squadra di Fabio Grosso si è vista la capacità di potersi destreggiare bene tra moduli come il 4-3-3 e il 4-2-3-1. Ma non solo. In emergenza o in situazioni in cui serviva attaccare senza soluzione di continuità i gialloblu sono stati in grado anche di posizionarsi con una difesa a tre o ancora schierandosi a centrocampo con un rombo di ancelottiana memoria. Insomma, una duttilità tattica che è la vera chiave vincente della squadra laziale e che ha reso imprevedibile ogni sua gara. Proprio questa imprevedibilità non ha dato modo agli avversari di prendere per bene le misure, mettendoli dunque in difficoltà e raggiungendo con più probabilità le chance di vittoria. Ad oggi il Frosinone viaggia con quattro punti di vantaggio sul Genoa, secondo, e 10 sul Bari terzo grazie alle 20 vittorie (12 in casa), 7 pareggi e. 6 sconfitte e soprattutto alla migliore difesa della Serie B, con soli 20 gol subiti a fronte anche del miglior attacco di categoria con 51 gol segnati.