Nel corso di mirati servizi, i poliziotti della Squadra Amministrativa e della Polizia Investigativa – Giudiziaria del Commissariato Viminale hanno sanzionato amministrativamente il titolare di una “sala gioco scommesse” in via Giovanni Amendola.
L’intervento della Polizia di Stato
Durante i controlli gli agenti hanno colto degli avventori intenti a giocare agli apparecchi elettronici al di fuori degli orari previsti dalla normativa e hanno arrestato un cittadino straniero colto nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente all’interno del locale.
I residenti della zona e gli esercenti di attività commerciali presenti nelle adiacenze della “sala gioco e scommesse” avevano fatto numerose segnalazioni poiché allarmati dai numerosi avventori che frequentavano tale esercizio di raccolta scommesse, che spesso erano dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti. Per tali motivi il Questore di Roma, sulla base di un’istruttoria della Divisione Polizia Amministrativa ha emesso un provvedimento di sospensione della licenza per la durata di 5 giorni, notificato, nei giorni scorsi, dagli agenti del Commissariato Viminale.
All’atto delle notifiche, come previsto dalla normativa, i poliziotti hanno affisso sull’entrata del locale il cartello “Chiuso con provvedimento del Questore”.
Invece, gli agenti della Polizia di Stato del IX Distretto Esposizione hanno notificato un provvedimento emesso dal Questore di Roma, con il quale viene disposta la chiusura dell’attività di gioco con vincita in denaro per conto di una società con sede a Malta. Tale attività avveniva all’interno di una tabaccheria dove venivano esercitate altre attività regolarmente autorizzate e che non sono state interessate dal provvedimento.
L’atto è stato emesso al termine di un’istruttoria della Divisione Polizia Amministrativa della Questura di Roma, a seguito del respingimento dell’istanza prodotta dal titolare dell’esercizio commerciale e in applicazione dell’articolo 88 del TULPS (Testo unico delle leggi di PS)
Il provvedimento è stato notificato dagli agenti del Distretto Esposizione che, come previsto dalla normativa, hanno affisso sui terminali dedicati al gioco il cartello “Chiuso con provvedimento del Questore”.
Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.