Cronaca

Ceccano, cani anti droga al lavoro: nei guai due persone

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carabinieri perquisiscono auto con cane antidroga

Nella serata di ieri i Carabinieri della Compagnia di Frosinone hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio per il contrasto ai reati predatori e lo spaccio delle sostanze stupefacenti che ha interessato il comune di Ceccano (FR). Oltre alle pattuglie del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia e della Stazione di Ceccano, sono state impiegate unità antidroga del Nucleo Cinofili Carabinieri di Roma Santa Maria di Galeria.

Controlli e perquisizioni nelle strade della Provincia di Frosinone

Nel corso dei servizi sono stati controllati 20 veicoli ed identificate 35 persone, tra conducenti e passeggeri, elevando varie contravvenzioni per violazioni alle norme comportamenti sancite dal Codice delle Strada. Nei casi sospetti, la polizia giudiziaria impiegata nel dispositivo ha eseguito perquisizioni, per la ricerca di armi, droga e refurtiva, che hanno consentito di raggiungere importanti i risultati operativi. Due persone trovate in possesso di sostanze stupefacenti, rinvenute con l’ausilio dei cani “antidroga”, sono state deferite all’A.G.. Inoltre, un 25enne albanese trovato in possesso di modica quantità di sostanza stupefacente, gr.0,8 di marijuana, per uso personale, è stato segnalato alla Prefettura di Frosinone per l’adozione delle conseguenti sanzioni amministrative.

I servizi svolti, che si inquadrano nell’ambito delle direttive strategiche impartite dal Comado Provinciale di Frosinone per il contrasto ai fenomeni di illegalità diffusa, in particolare ai reati predatori ed in danno delle c.d fasce deboli, sono un chiaro segnale di forte attenzione al territorio da parte dei Carabinieri per aumentare la sicurezza della popolazione in tutto il territorio della Provincia.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.