Cronaca

Ceprano e Pontecorvo, i carabinieri bloccano ladri di auto e recuperano una Fiat 500

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Pontecorvo, carabinieri bloccano ladri di auto e recuperano una Fiat 500

Continua, incessante, l’attività di prevenzione e di controllo del territorio da parte dei Carabinieri della Compagnia di Pontecorvo.

La scorsa notte i militari dell’Aliquota Radiomobile del dipendente NORM, nel corso dei controlli mirati, hanno intercettato, a Ceprano, tre autovetture a velocità sostenuta all’ingresso del casello autostradale A1 con direzione Roma – Napoli.

Tre autovetture segnalate dai carabinieri

I militari, insospettitisi, si sono posti all’inseguimento dei  veicoli e, giunti all’altezza del Casello Autostradale A/1 di Castrocielo, procedevano a bloccare un’autovettura Fiat 500, oggetto di furto sempre nella nottata a Pontecorvo, condotta da un 44enne, residente nella provincia di Salerno, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio ed in materia di stupefacenti.

Nel medesimo contesto, la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Pontecorvo, procedeva ad allertare il personale delle Sezioni Polstrada di Cassino e Caserta, consentendo così di intercettare e bloccare le altre due autovetture, di cui una risultata oggetto di furto nel comune di Ceprano, mentre l’altra è risultata noleggiata ed utilizzata dai malviventi per l’attività delittuosa in questione.

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L’accusa è di furto aggravato

Le persone intercettate e fermate sono state deferite all’autorità giudiziaria competente per il reato di furto aggravato, mentre la Polizia Stradale ha provveduto al deferimento degli altri soggetti per lo stesso reato.

Dopo i rilievi tecnici da parte di personale specializzato dell’Aliquota Operativa, la Fiat 500 è stata riconsegnata al legittimo proprietario.

La positiva operazione è frutto di una analisi strategica delle azioni delittuose consumate e/o tentate nell’ambito della giurisdizione, che ha consentito, di concerto e su disposizione del Comando Provinciale Carabinieri di Frosinone, di attuare un piano dedicato finalizzato ad infrenare i fenomeni di criminalità diffusa.

 

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.