Nella notte del 21 maggio, ad Anagni (Fr), i Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia unitamente ai Carabinieri della Stazione di Piglio hanno arrestato un 27enne che ha reagito con violenza nei confronti dei militari che lo stavano controllando in quanto autore di un’aggressione nei confronti del padre 66enne. I Militari, per immobilizzarlo, sono stati costretti a ricorrere al “taser” in dotazione.
La prima aggressione nei confronti del padre 66enne
La vicenda iniziava nella serata precedente, quando un uomo segnalava ai Carabinieri di essere stato vittima di aggressione, lungo la via Anticolana in località Badia, da parte di suo figlio il quale si era anche impossessato di un coltello prelevato da un ristorante della zona dandosi alla fuga. La vittima subito soccorsa e posta in sicurezza dai Militari, ha rifiutato il ricorso a cure mediche e cha riferito he l’aggressione era scaturita per futili motivi, a causa di un evidente stato di disagio vissuto dal figlio.
La resistenza e l’aggressione nei confronti dei Carabinieri
I Carabinieri dopo aver rintracciato il giovane, nonostante i tentativi di persuasione, sono stati aggrediti con spintoni, calci e pugni. A questo punto, dopo aver ammonito l’esagitato, come da procedure previste per tali casi, i militari si sono visti costretti a fare uso del “taser” in dotazione, riuscendo così a immobilizzarlo.
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Il ricorso al “Taser”, il trasporto in ospedale e l’arresto
Dopo l’intervento del personale sanitario, che il ha verificato il buono stato di salute dell’uomo colpito dalla scarica elettrica, è stato trasportato presso l’Ospedale di Frosinone dove è stato ricoverato in conseguenza del forte stato di agitazione. Anche i militari sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari avendo riportato lievi lesioni.
Al termine delle formalità l’aggressore è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Ieri mattina l’arrestato è comparso dinanzi al Giudice del Tribunale di Frosinone che ha convalidato l’operato della Polizia Giudiziaria.
È obbligo rilevare che l’arrestato è, allo stato, solamente indiziato di delitto, e la sua posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo la emissione di una sentenza passata in giudicato in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.