Cronaca

Pontecorvo, aggredisce un ragazzo con un coltello da cucina

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Continua, quotidiana, l’azione di contrasto all’illegalità diffusa da parte dei Carabinieri della Compagnia di Pontecorvo. Nei giorni scorsi i militari della Stazione di Arce, a termine di attività di indagine, hanno deferito un 23enne del luogo per lesioni personali aggravate e porto illegale di armi o strumenti atti ad offendere.

I dettagli

Nello specifico, i militari della locale Stazione, con il supporto dei colleghi di San Giovanni Incarico, sono stati allertati a seguito di una aggressione patita da un giovane del luogo. Quest’ultimo, infatti, per futili motivi è stato aggredito da un 23enne, anch’egli del posto, che, avendo con sè la disponibilità di un coltello da cucina, con una lama di circa venti centimetri, ha sferrato, attingendolo ad una spalla, un fendente all’altro giovane antagonista.

Dopo l’aggressione, la vittima è stata trasportata presso il presidio ambulatoriale territoriale di Ceprano, dove è stato dimesso con una prognosi di 10  giorni, mentre l’aggressore è scappato. Le ricerche da parte dei militari, che hanno subito ascoltato testimoni sul posto, hanno consentito di individuare il giovane aggressore presso la propria abitazione, di rinvenire l’arma utilizzata e di deferirlo, in stato di libertà, per i delitti poco prima commessi.

In Pontecorvo, i militari dell’Aliquota Radiomobile, hanno segnalato alla Prefettura di Frosinone tre donne di etnia rom (una 49enne una 48enne e una 45enne) di Piedimonte San Germano, con precedenti penali per reati contro il patrimonio e violazione leggi sugli stupefacenti, quali assuntrici di sostanze stupefacenti. Le stesse, infatti, dopo essere state sottoposte a controllo da parte di personale femminile, sono state trovate in possesso di una modica quantità di cocaina, bene occultata nella vettura su cui stavano viaggiando.

Per dovere di cronaca, e a tutela di eventuali indagati in caso di indagini, ci teniamo a ricordare che quanto detto non equivale a una condanna. Le prove si formano in Tribunale e l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio. Resta dunque valida la presunzione di non colpevolezza degli indiziati.